Il Pd per un sistema del verde urbano. Un bisogno della città e una risposta alle preoccupazioni dei giovani di fronte ai cambiamenti climatici
Proseguono gli incontri del Pd cittadino dedicati al sistema del verde urbano:
Lunedì 18 Marzo 2019 ore 20:30 in sala Tommasoli in Borgo Venezia
Cambiamenti climatici e gestione del territorio
con l’architetto Anna Braioni e Carlo Beghini capogruppo Pd dell’Ottava Circoscrizione.
coordina Rita Andriani, Presidente della 6° circoscrizione
Anna Braioni interverrà sull’importanza di una corretta gestione del territorio a fronte dei cambiamenti climatici che generano fenomeni atmosferici estremi come alluvioni, bolle di calore, periodi di siccità, sempre più frequenti anche dalle nostre parti.
“Scopo di questi incontri – spiega il Segretario cittadino Pd Verona Luigi Ugoli – è confrontarci con cittadini ed esperti per acquisire gli elementi utili a perfezionare la nostra proposta per un piano organico di gestione del verde pubblico cittadino. Questo sia per dare una risposta alle preoccupazioni dei giovani di fronte ai cambiamenti climatici, sia in vista della presentazione, da parte dell’amministrazione comunale, della Variante 29 al Piano degli Interventi, annunciata, appunto, come variante ‘verde’”.
“Nella visione di una città moderna, metropolitana e a vocazione europea come Verona – prosegue Ugoli – il verde urbano non è un “residuo”, una testimonianza del passato, ma un elemento vivo e attivo che va conservato e valorizzato perché svolge compiti specifici. Il verde urbano è un’opera pubblica a tutti gli effetti, una infrastruttura chiamata ad assolvere precise funzioni sociali (di tipo ricreativo, produttivo, ecologico, di tutela della biodiversità) che come tale va progettata, gestita e manutenuta esattamente come si farebbe con una strada o un ponte. In questi incontri vogliamo far emergere queste funzioni ed individuare le modalità più efficaci ad implementarle e metterle a sistema. Ancora oggi ci sono troppi amministratori che parlano e ragionano del verde in maniera generica e disorganica, a spot, più per compensare e giustificare interventi urbanistici invasivi che per valorizzare e proteggere la città”.
Nel primo incontro, svolto Giovedì scorso, 28 Febbraio in Borgo Roma, intitolato “Il sistema dei parchi urbani, una grande infrastruttura verde” abbiamo approfondito la relazione tra verde urbano e salute pubblica con il dottor Massimo Valsecchi, già Direttore del Dipartimento Prevenzione dell’ULSS 20, attuale segretario accademico dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona, e la presidente di Legambiente Verona Chiara Martinelli.
Dopo quello del Tommasoli seguiranno altri due incontri che avranno per tema la valorizzazione dei parchi a carattere storico-monumentale e la tutela della biodiversità in ambito urbano. Ecco le date:
Martedì 26 Marzo 2019 ore 20:30 alla Batteria di Scarpa delle Torricelle
I parchi storico monumentali
con Albino Perolo (Legambiente) e Elisa La Paglia, consigliere comunale Pd Verona
Lunedì 8 Aprile 2019 ore 20:30 in Sala Civica di Via Marin Faliero 77 al Saval
Aree protette e parchi urbani
con Alberto Ballestriero di Verona Polis e Diego Zardini, parlamentare Pd
Il messaggio che vogliamo far passare è che l’insieme del verde urbano, dal grande parco pubblico al piccolo giardino di quartiere costituisce un sistema che deve trovare una gestione unitaria, nel rispetto della diversità delle funzioni (ricreative, naturalistiche, di protezione dall’inquinamento o di adattamento ai cambiamenti climatici)
Verona, per essere una città sostenibile, deve dotarsi di una infrastruttura, che ci piace chiamare grande infrastruttura verde: le aree a parco (come i Parchi dell’Adige Nord e Sud) le aree a prevalenza boschiva e/o a prato, le aree protette, le colline e le aree agricole, l’insieme del territorio non urbanizzato e ancora permeabile deve essere organizzato in un sistema di parchi urbani. Queste aree devono innanzitutto conservare la funzione attualmente svolta – sia essa di produzione agricola, di aree naturali o di aree destinate alla fruizione a parco – e in prospettiva devono essere collegate fra loro da corridoi verdi, percorsi ciclabili e/o pedonali sicuri e caratterizzati da alberature e/o siepi.
Questo obiettivo si intreccia con le responsabilità di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-monumentale che discende dall’essere città patrimonio dell’UNESCO. Mura e forti devono essere tutelati e valorizzati sia come patrimonio culturale che come patrimonio naturale.
E’ una delle risposte, non l’unica ma una delle più importanti, che dobbiamo ai tanti giovani che ieri, venerdì 15, sono scesi in piazza a manifestare la loro preoccupazione per i cambiamenti climatici in atto.