Emma Foà, una storia da non dimenticare Interrogazione sulla sospensione delle celebrazioni alla scuola d’infanzia di San Zeno
Negli anni la sua figura divenne simbolo delle sofferenze patite dai perseguitati e deportati veronesi nonché simbolo di speranza e di riscatto per le future generazioni attraverso l’educazione ai valori della lealtà, dell’onestà, della dignità e del rispetto per la persona umana.
Ogni anno, pertanto, il Comune comunicava annualmente alla scuola la data della cerimonia al fine di permettere all’istituto di organizzare gli eventi. Questo fino al 2016, poi più nulla.
Malgrado la grande disponibilità della scuola e degli stessi genitori degli alunni, dal 2017 non è stato più organizzato nulla, fatta eccezione per una corona di fiori depositata in sordina, senza cerimonia, nel 2018.
Con una interrogazione, che vuole essere scevra da ogni polemica contingente, chiedo all’amministrazione di rendere conto di questa “dimenticanza”, oppure di rendere note le motivazioni che la inducono a trascurare una simile vicenda, particolarmente importante in un mese in cui si celebrano sia la Giornata del Deportato (5 Aprile) – riconosciuta dal calendario delle manifestazioni istituzionali del Comune – che la festa nazionale della Liberazione (25 Aprile).
Ritengo la partecipazione una condizione irrinunciabile per mantenere viva sia la memoria che la libertà. Ignorare la disponibilità della scuola e dei genitori è pertanto un grave errore, da qualunque punto di vista la si voglia vedere. Un errore al quale chiedo di porre rimedio prevedendo la ripresa delle attività celebrative per questa nostra concittadina.
Federico Benini, capogruppo comunale Pd
Allegato: interrogazione
Profilo biografico di Emma Foà
Emma Foà nata a Verona il 23 maggio 1874, era direttrice presso la scuola d’infanzia attualmente situata in vicolo San Bernardino 10, quartiere San Zeno. Nel 1938, a seguito dell’emanazione delle leggi razziali fasciste, il Regio Ispettorato scolastico le impose l’immediato e forzato collocamento in congedo motivato dal fatto di «appartenere alla razza ebraica». Il 6 gennaio del 1944 Emma Foa, che nel frattempo si era trasferita a Sanremo, venne arrestata e tradotta nel campo di concentramento di Vallecrosia, in provincia di Imperia e quindi nel campo di Fossoli, nel Modenese, prima di essere trasferita con altri seicento deportati a Auschwitz dove morì in una camera a gas assieme a decine di altri sventurati il 10 aprile del 1944, all’età di 70 anni.
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