Viva il Primo Maggio, giornata di festa e di impegno
Il Primo Maggio deve essere quello per cui è nato, un giorno di festa ma anche di impegno perché quando si parla di lavoro non ci si può dimenticare di disoccupazione, morti sul lavoro, precariato. A fronte di un governo che fa arretrare il paese e non crea lavoro, le proposte del PD sono l’aumento dei salari medio-bassi in particolare per le famiglie perché le persone non ce la fanno più, un taglio netto del cuneo fiscale sul tempo indeterminato, favorire l’occupazione di donne e giovani, aumentare le indennità per i tirocini, fare una legge sull’equo compenso e cercare con le parti sociali un accordo sul salario minimo in quei settori non coperti dai contratti collettivi nazionali, e in fine rilanciare gli investimenti pubblici e privati per aumentare la crescita economica e l’occupazione.
A Verona il Primo Maggio è anche un giorno da dedicare al ricordo dell’aggressione subita nel 2008 da Nicola Tommasoli, ucciso non per le sue idee ma perché i suoi cinque aggressori erano di estrema destra. L’iniziativa strumentale di esponenti della destra veronese di annunciare proprio in questi giorni la donazione alle scuole superiori di un fumetto sulla morte di Sergio Ramelli dimostra come sia ancora lunga la strada per liberare Verona, città insignita della medaglia d’oro per la resistenza, da nostalgie e culture che hanno nella violenza e nell’intolleranza i fondamenti della loro azione politica.
Maurizio Facincani