POLVERI SOTTILI Continuano gli sforamenti in tutto il Veneto

Pubblicato da il 2 Maggio 2019 0 Commenti

Zardini: «L’Europa finanzia progetti per promuovere la mobilità sostenibile e ridurre l’inquinamento. La Regione faccia un piano»

Serve con urgenza un piano di azione per promuovere la mobilità sostenibile in ambito urbano ed extraurbano di tutto il Veneto. L’Europa può finanziarlo, a patto che i Comuni e la Regione del Veneto si attivino. Anche in queste settimane di pioggia sono continuati gli sforamenti dei valori di polveri sottili rilevati dalle centraline dell’Arpav, in tutte le zone dell’area centrale del Veneto.

«Treviso, Venezia e Padova sono le province più colpite», riferisce il deputato veronese Diego Zardini, «con almeno due o tre degli ultimi dieci giorni in cui i valori di PM10 hanno superato la soglia limite giornaliera di 50 microgrammi».

Nonostante le piogge e i venti forti. Se continua così, il 2019 potrebbe rivelarsi un anno ancora peggiore del 2018 quando in alcune città capoluogo ci sono stati due mesi di aria pesantissima, con concentrazioni di polveri sottili ben oltre la soglia limite. 63 giorni a Venezia e Padova, 57 a Este, 53 a Treviso, 49 a Rovigo, 48 a Vicenza, 45 a Verona.

Di fronte a queste cifre, propone Zardini, «i comuni capoluogo e la Regione Veneto devono attivarsi come stanno facendo altre amministrazioni in Italia e in Europa. Non è vero che le risorse non ci sono, stanno in Europa e bisogna solo attrezzarsi per chiederli. Come ha fatto la Regione Marche, capofila del progetto europeo TRAM cofinanziato dal programma Interreg-Europe 2014-2020. Si tratta di azioni di sostegno allo sviluppo del sistema di bigliettazione elettronica e di supporto allo sviluppo della mobilità elettrica multimodale».

TRAM (Towards new Regional Action plans for urban sustainable Mobility-verso nuovi piani di azione per la Mobilità urbana sostenibile) è un progetto della durata di cinque anni, iniziato nel 2016, con un budget di 1.264 milioni di euro cofinanziato per l’85 per cento dal Fondo europeo per lo Sviluppo regionale. La Regione Marche è partner capofila del progetto con partner di la Regione della Andalusia (Spagna), la Regione del Blekinge (Svezia), la Municipalità di Miskolc (Ungheria), l’Agenzia di Sviluppo Regionale Nord ovest (Romania).

«Credo che solo un grande piano per rivedere l’intera mobilità regionale e per lo spostamento dalla gomma al ferro di quote significative di utenti e di merci, possa nel lungo periodo ridurre il tasso di inquinamento e gli enormi problemi di salute collegati», conclude Zardini.