AGSM, BIGON: “DOBBIAMO AVERE CURA DEI NOSTRI ASSET STRATEGICI”
Il tempo che stiamo vivendo ci impone e impone all’amministrazione comunale un ulteriore supplemento di riflessione circa le scelte strategiche cui è chiamata la nostra città.
Un tempo che impone anche una collegialità politica trasversale proprio connessa all’attuale situazione. L’emergenza del Coronavirus, la criticità sulla ripartenza del sistema Verona e la tenuta dei suoi asset strategici non fanno che confermare quanto dal Partito Democratico già sostenuto sul tema delle alleanze dell’azienda Agsm.
Abbiamo sempre chiesto trasparenza e che, in nome di questa, fosse auspicabile e doverosa una procedura di selezione ad evidenza pubblica che potesse fare emergere le differenti alternative di alleanze. Alleanze appunto e non acquisizioni. Per questo la scelta del partner strategico di Agsm deve prevedere da subito le diverse opzioni del mercato. Pur non avendo alcuna pregiudiziale su A2A, le prime dichiarazioni dell’insediamento dei nuovi vertici della multiutility parlano di “espansione su Verona”. Qualsiasi nuovo corso di Agsm deve essere all’insegna di alleanze che possano raggiungere obiettivi di crescita e sviluppo anche per il nostro territorio.
Verona rischia di mettere in vendita quelli che sono stati a lungo definiti i suoi ‘gioielli’ dagli stessi amministratori.
L’attenzione deve essere massima perché la nostra città rischia di essere preda, da un lato di Venezia, da cui dipende nella gestione aeroportuale con gli esiti sotto gli occhi di tutti, ben prima dell’emergenza Covid e ora acuiti da un traffico aereo fermo e da un piano di rilancio e sviluppo che tarda a concretizzarsi. Dall’altro di Milano se non prevediamo che il partner sia frutto di una selezione pubblica che porti a vincere il migliore per il bene di Agsm e della città. Perciò siamo a ribadire che occorra rivedere la procedura e chiedere la pubblicazione di un avviso di manifestazione di interesse diretto ai partner energetici interessati.
Anna Maria Bigon, consigliera regionale Pd