La Paglia: “Si aprano subito i cortili delle scuole”

Pubblicato da il 26 Aprile 2020

Siamo alla 9^ settimana di chiusura scuole, tutti i pedagogisti segnalato comportamenti regressivi nei bambini a causa della socialità negata con loro coetanei e propongono soluzioni ampiamente condivisibili. Ma ad oggi tutte questa task force non sono ancora riuscite a trovare un modo sicuro per ridare libertà e socialità ai bambini e respiro ai genitori.

E’ dovere delle amministrazioni locali avanzare proposte sostenibili al Governo, chi è sul territorio sa cosa si può fare limitando al minimo spostamenti e aggregazioni!
Milano lo sta facendo pubblicamente, da noi la commissione sull’emergenza Coronavirus deve ancora essere convocata.

Da settimane mi confronto per le soluzioni possibili che, a mio parere ci sono. Prevedono del lavoro in più, volontà politica e sinergia con il terzo settore ma si può fare!

Il principio della Fase 1 per cui sono stati chiusi i parchi al fine di evitare aggregazioni va capovolto, si aprano più spazi per evitare aggregazioni, apriamo anche i cortili delle scuole, e contingentiamo gli ingressi.
Ieri genitori e bambini passeggiavano nel mio quartiere cuocendosi sull’asfalto, con accanto parchi vuoti e ombreggiati, non ha più senso!
I sindaci dei 7 capoluoghi veneti riunitisi in settimana hanno chiesto 19 punti da ragionieri al Governo (dimenticandosi tra l’altro della Regione) e nessuna richiesta su questo tema dei minori, quindi alziamola noi la voce, e facciamo arrivare a Roma richieste concrete.

Nella Fase 2 prudenza vuole che si limitino spostamenti e aggregazioni per evitare la propagazione del contagio, quindi i bambini è meglio che giochino coi vicini di condominio o di quartiere, sempre gli stessi, in piccoli gruppi. Alberto Pellai, psicoterapeuta dell’età evolutiva, una delle massime autorità in materia, l’ha definita attività in microgruppi,  di quartiere o addirittura di cortile, microcomunità gestite e sostenute da educatori e animatori di strada. Per la riconversione dei servizi a questo fine ci sono margini di apertura anche nella legge attuale!

Oggi vengo a sapere dalla stampa che la gara che doveva assegnare i Centri Estivi a Verona è sospesa, anche se fino a pochi giorni fa la commissione di gara si è riunita per espletarla, quindi saremmo vicinissimi alla sua conclusione. Ritengo si debba procedere, assegnare, e nell’ambito del “quinto d’obbligo” adattare il servizio alle esigenze di quest’anno. A maggior ragione se tutti i centri estivi parrocchiali saranno fermi, come dichiarato oggi sempre sulla stampa, serve un servizio comunale ben organizzato!

Abbiamo già perso molti posti di lavoro a causa del virus, perdere anche quelli dei genitori che non possono conciliare famiglia e lavoro sarebbe colpa solo di chi sta gestendo questa crisi, a tutti i livelli. Oltre al gigantesco tema degli strumenti di equità che sono sospesi.

Anche i cani in questa quarantena hanno avuto più diritti dei bambini. In una società che vede in loro il suo futuro questo gigantesco errore deve finire, l’amministrazione ha il dovere di mettere al centro degli interessi della comunità il benessere dei bambini e con loro dei genitori.

Elisa La Paglia, consigliera comunale Pd Verona