Bigon: ” Il sacrificio del personale sanitario durante i mesi più duri dell’emergenza sanitaria non deve essere dimenticato. Chiamarli eroi o angeli non è sufficiente, anzi”.
La legislatura si è chiusa con un atto doveroso, un riconoscimento economico a medici e infermieri che come Partito Democratico avevamo proposto addirittura ad aprile. Ma non basta: augurandoci di non rivivere momenti tanto drammatici, è comunque indispensabile potenziare gli organici con nuove assunzioni e stabilizzando i precari, per far fronte ai carichi di lavoro nelle sale operatorie come nei laboratori, nei reparti di degenza o negli ambulatori. La mancanza di personale e l’età media molto avanzata dei professionisti rischia di far collassare la sanità veneta. Deve essere avviato un piano di reclutamento dando precedenza ad aree geografiche e servizi dove maggiori sono le carenze. E, purtroppo, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Il potenziamento deve andare di pari passo con una retribuzione adeguata a ruoli e responsabilità. In Veneto la fuga del personale dalle strutture è tra le più alte tra le Regioni italiane: medici e infermieri si licenziano ben prima dell’età pensionistica per poi lavorare nel privato: turni massacranti, con conseguenze anche per la qualità delle cure, l’aumento del rischio di procedimenti legali e aggressioni da parte di pazienti e familiari sempre più esasperati, un livello retributivo tra i più bassi d’Italia.
Anna Maria Bigon, candidata al Consiglio Regionale alle elezioni del 20 e 21 settembre