Gli uffici della Provincia restituiti a Palazzo Scaligero che così potrà diventare anche meta turistica

Pubblicato da il 11 Settembre 2020

D’Arienzo e Allegri: «È uno dei patrimoni più conosciuti di Verona e grazie alla deroga potrà tornare vivo in due o tre anni mentre con il vecchio codice degli appalti ne sarebbero serviti oltre il doppio».

«Dopo due anni gli uffici della Provincia, trasferiti nel 2018 in via Franceschine, potranno tornare nella loro antica e storica sede di Palazzo Scaligero, grazie a un emendamento, approvato nei giorni scorsi a Roma, che permette di accelerare le procedure di messa a norma degli edifici a pubblica destinazione». A comunicare la novità, stamattina, in una conferenza stampa nella sede provinciale del Pd, il senatore Pd Vincenzo D’Arienzoe Giandomenico Allegri, candidato consigliere alle elezioni regionali, secondo i quali «Palazzo Scaligero, con tutto il suo valore storico e artistico, pensiamo solo ai dipinti della Sala Giovanni Paolo II dove gli antichi signori di Verona si riunivano per decidere le sorti della città, potrebbe diventare un luogo turistico con visite per residenti e turisti, creando così anche nuovi posti di lavoro in un momento così difficile per tutto il Paese».

Spiega D’Arienzo:«Nella primavera del 2018 gli uffici di presidenza e tutti gli uffici della Provincia di Verona sono stati trasferiti da Palazzo Scaligero, di proprietà della Provincia stessa e sede anche della Prefettura, all’edificio di via Franceschine, anch’esso di proprietà della Provincia dove da anni si trovano gli uffici tecnici provinciali. Il trasferimento venne motivato dalla necessità di mettere a norma Palazzo Scaligero quanto a impianti, sismicità e tetto. Quando il nuovo Presidente della Provincia, più di un anno fa, espresse il desiderio e la volontà politica di far rientrare gli uffici nel Palazzo, forse il più bello, sicuramente il più importante storicamente della città, ho tirato un sospiro di sollievo e da subito ho pensato come avrei potuto, da parlamentare, aiutare la nostra città a “riappropriarsi” in concreto dell’edificio».

Il suggerimento, dice D’Arienzo, è arrivato da Allegri, che è stato consigliere provinciale e oggi è candidato al ruolo di Consigliere regionale: «Giandomenico mi ha detto “perché non proponi un emendamento in sede di conversione del Decreto Legge Semplificazioni al fine di accelerare fortemente le procedure di messa a norma degli edifici a pubblica destinazione? In questo modo si favorisce la ripresa economica e nel contempo si fa un’opera meritoria per il settore edilizio di rilievo architettonico, storico e culturale”».

Da lì la presentazione dell’emendamento, insieme ad altri proposti da D’Arienzoin qualità di capogruppo del Pd in commissione infrastrutture del Senato, ricevendo un largo consenso e l’approvazione sia in sede di commissione che in aula.

Dicono D’Arienzoe Allegri: «Ora la nostra Provincia potrà avviare subito, senza intoppi e lentezze burocratiche, l’iter per la progettazione e la realizzazione dei lavori: se prima della legge erano prevedibili dai 6 agli 8 anni o forse più, ora possiamo ragionevolmente ipotizzare un anno per le progettazioni e due anni per i lavori».

Vicesindaco di Sommacampagna (Verona), Giandomenico Allegri è candidato alla carica di consigliere della Regione Veneto, per il territorio veronese, a sostegno del candidato governatore Arturo Lorenzoni. Sposato con Sara e padre di due figlie, laureato in Scienze dell’Informazione, nel 1991 fonda un’azienda di produzione software. Allegri ha ricoperto diversi incarichi nel Partito Democratico: primo Segretario provinciale a Verona, Tesoriere regionale e Presidente della Commissione di Garanzia. A livello veronese, è stato Presidente di Acque Vive, società di gestione del servizio idrico per i Comuni di Sommacampagna e Sona, e Consigliere di Amministrazione di Acque Veronesi. Ha ricoperto il ruolo di Consigliere Provinciale ed è attualmente membro del Consiglio di Amministrazione ZAI Quadrante Europa.