Rotta e Bigon: “Sui Pfas la giunta regionale dorme. Europa e governo italiano risolvono i problemi”

Pubblicato da il 18 Settembre 2020

Oggi l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha raccomandato limiti stringenti per il gruppo delle principali sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) assimilabili attraverso acqua potabile e alimenti. Per la prima volta l’Efsa ha valutato il rischio per la salute della miscela dei quattro Pfas più comuni, fissando la nuova dose settimanale tollerabile a 4.4 ng/kg di peso corporeo alla settimana.

Conosco bene il tema dei Pfas. Così la Presidente della commissione ambiente della Camera Alessia Rotta. “Nella scorsa legislatura il nostro governo è stato l’unico a fare qualcosa di concreto: 80 milioni destinati a costruire condotte alternative e offrire acqua potabile alle centinaia di migliaia di persone e famiglie che vivono tra Verona Vicenza e Padova e hanno solo acqua inquinata dall’azienda chimica Miteni. Con il governo Renzi abbiamo istituito anche sei nuovi ecoreati: solo grazie a quelle disposizioni di legge più stringenti i responsabili dell’inquinamento come la Miteni potranno essere portati a processo è messi di fronte alle proprie responsabilità. Eviterò di fare il lungo elenco di tutto quello che la regione Veneto non ha fatto. Però alcune cose non possono essere taciute. La Regione, infatti, non ha ancora costruito le condotte e si è limitata a costituirsi parte civile al processo quando avrebbe dovuto vigilare sugli scarichi dell’azienda di Trissino. Ma è la solita tecnica dello scarico di responsabilità a cui Zaia ci ha abituato. Restano due fronti aperti che ho segnalato più volte attraverso interrogazioni e interpellanze: i limiti di legge troppo laschi rispetto alla presenza degli inquinanti nelle acque di scarico e la mancanza di risposte realmente efficaci alla questione sanitaria. Bisogna dare risposte chiare e cure adeguate a chi oggi ha Pfas nel sangue. Continueremo queste battaglie. Ma la decisione di Efsa rappresenta una nuova freccia nel nostro arco. Quella della legalità e della sicurezza sanitaria”.

“Dall’Europa un’altra buona notizia – aggiunge la consigliera regionale democratica Anna Maria Bigon – Anche sul tema Pfas ha dimostrato di essere ben più presente della Regione, che ha dormito per troppo tempo, abbandonando migliaia di cittadini delle zone rossa e arancio. Tutti hanno diritto ad un’acqua non contaminata, anche chi non è allacciato alla rete acquedottistica pubblica. Invece dopo anni, queste persone sono ancora in attesa”.