Nuova pista Saval-San Zeno: l’inerzia dell’amministrazione porta a sacrificare 50 piante
La mancanza di indirizzi politici precisi renderà inutilmente dannosi per il quartiere i cantieri per la realizzazione della nuova pista ciclabile tra il Saval e San Zeno che partiranno lunedì prossimo. A farne le spese una cinquantina di alberi che verranno sradicati e una intera fila di banchi del mercato del Saval che verranno sloggiati. Proprio la la settimana scorsa la maggioranza aveva bocciato una proposta del Pd per la ricollocazione del mercato.
Alcune soluzioni progettuali sono condivisibili, come quella che vede finalmente collegare l’area verde di via Doria con il resto del quartiere. Altre sono inguardabili ed irricevibili: per non restringere di qualche metro la strada che dall’incrocio con la ciclabile del Camuzzoni e l’incrocio con via Maddalena è sufficiente larga e scarsamente trafficata, verranno tagliati una decina di alberi. Come proposto anche dal consigliere Benini la soluzione alternativa sarebbe stata quella di prevedere un allargamento del marciapiede. Ma evidentemente l’indirizzo politico era di non toccare per nessun motivo lo spazio destinato alle auto.
Altri 35 alberi (e non 15 come riferito in Commissione) verranno tagliati su via Emo.
Emblematica dell’immobilismo dell’amministrazione Sboarina la questione del mercato del Saval: appena la settimana scorsa la maggioranza aveva bocciato in consiglio comunale la proposta del Pd per studiare una ricollocazione del mercato nell’ampia e più comoda area di via Dandolo. Ora si scopre che i cantieri della ciclabile, che passano proprio a ridosso dell’area attuale del mercato, faranno sloggiare tutta una fila di banchi che non non si sa ancora dove verranno ricollocati.
Trascurato anche il quartiere di San Zeno, dove il tracciato finisce senza prevedere alcun collegamento con i plessi scolastici esistenti.
L’adozione di soluzioni tecniche così dannose per il quartiere ci dice che in 4 anni l’amministrazione non ha saputo studiare, coordinare e condividere con il quartiere un tracciato adeguato. Eppure il progetto non è di ieri ma del 2015, ed era finanziato al 50% da un contributo statale rilasciato dai governi di centrosinistra.
Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani