Infrastrutture strategiche, Rotta: “Positiva la crescita di investimenti che emerge dal monitoraggio 2020”

Pubblicato da il 12 Maggio 2021

La presidente della Commissione Ambiente: “Per la prima volta il Rapporto sulle infrastrutture strategiche e prioritarie contiene un approfondimento sulle tempistiche di attuazione. Un indice predittivo che anticipa i bisogni del Pnrr”.

Il monitoraggio 2020 degli interventi conclusi o avviati lo scorso anno segna un aumento positivo di risorse. Inoltre nonostante le difficoltà provocate dalla pandemia anche nel 2020 prosegue la crescita della spesa per gli investimenti.  Anche se, a causa dell’emergenza Covid-19, il numero dei bandi di gara per le opere pubbliche si è contratto (-8,2% nel primo semestre e -4,5% nel secondo semestre) tuttavia gli importi nella seconda metà dell’anno sono aumentati in maniera significativa: +32,7% rispetto allo stesso periodo del 2019, con un importo complessivo di 30.376 milioni. Inevitabilmente, c’è stata una riduzione delle attività da parte degli enti territoriali e dei Comuni come stazioni appaltanti, un fenomeno ascrivibile alla crisi pandemica. Mentre nel 2020 RFI è stata la prima stazione appaltante con 410 bandi e 13,8 miliardi di euro di importo. Siamo soddisfatti.” Lo dichiara la presidente della Commissione Ambiente e lavori pubblici, Alessia Rotta (Pd)

“Il Paese sta ponendo sempre maggiore attenzione alle infrastrutture, avviando un’importante fase operativa e di spesa dopo la flessione del triennio 2016-2018″. “Constatiamo positivamente che sono aumentate anche le infrastrutture prioritarie ultimate o in programmazione non solo al Centro-Nord, ma anche al Sud e nelle Isole che riguardo agli importi di gara hanno registrato un aumento del +50,6%, dai 9,2 miliardi del 2019 a 13,8 miliardi.

Grazie ai decreti “sblocca cantieri” e “semplificazioni” sono state avviate anche 60 opere dal costo complessivo di 78,7 miliardi, una spinta importante per l’economia nazionale. Nei prossimi mesi sarà importante anche lavorare per ridurre i tempi lunghi di realizzazione delle grandi opere, le cui cause sono da individuare nella fase preliminare delle autorizzazioni pre gara e certificativa post gara. Assieme alle risorse stanziate, una buona programmazione è elemento essenziale per la buona riuscita del processo – conclude Rotta – ed in questo assume un rilievo enorme la qualificazione delle stazioni appaltanti. I dati confermano che è aumentato di circa 3 volte il numero delle gare aggiudicate e bandite e che i tempi medi sono stati notevolmente ridotti da 358 gg a meno di 7 mesi. E’ necessario quindi dare piena applicazione al codice dei contratti pubblici soprattutto negli aspetti maggiormente innovativi e di semplificazione.”