Teatro nei cortili: il bando è da correggere
Chiedere alle compagnie teatrali, amatoriali in questo caso, di partecipare ad un bando tardivo e lacunoso che di fatto scarica sulle compagnie stesse tutto il rischio organizzativo è una approssimazione inaccettabile. Per il bando questa è la sede della stagione teatro nei cortili 2021 “si svolgerà presso una o più sedi in via di definizione”.
Chiediamo pertanto che il bando con scadenza 16 maggio 2021 venga corretto e prorogata la scadenza finchè non saranno definiti almeno i luoghi della rassegna; un bando che dovrà essere coerente con le limitazioni Covid, che nessuno sottovaluta, ma allo stesso tempo rispettoso dell’immenso sforzo organizzativo richiesto alle Compagnie.
Negli ultimi anni sono state le stesse compagnie a coordinarsi tra loro, ad allestire gli spazi facendo risparmiare moltissimi fondi al Comune, ma due anni di ritardi politici nell’approvazione della “mozione Drudi” che ne modificava il regolamento, la non sostituzione del personale andato in pensione, i fortissime economici economiche portano a ritardi che minano la sopravvivenza stessa della rassegna.
Pur comprendendo le difficoltà dovuta all’ incertezza delle norme per il covid non è più accettabile che il settore cultura di un Comune come Verona ogni anno venga depauperato di risorse umane ed economiche.
Il Comune ha avuto più di nove mesi dall’ultima edizione della tradizionale rassegna estiva per preparare l’edizione odierna. Invece se ne esce soltanto a maggio con un bando che non specifica nemmeno i cortili dove dove dovrebbe tenersi la rassegna il che rende difficoltoso al limite dell’impossibile per le compagnie decidere come se e come partecipazione, tanto più che al momento c’è a disposizione, e ancora da confermare, un unico cortile a Corte Molon, in zona dunque molto decentrata.
Come se non bastasse l’attuale bando prevede una penalità sulla partecipazione all’edizione 2022 per le compagnie che decidessero di saltare l’edizione di quest’anno una volta avute tutte le informazioni su luoghi e date. Siamo davanti ad un vero ricatto finalizzato a scaricare sulle compagnie stesse l’inefficienza nella programmazione, chiediamo che questo punto venga tolto dal bando.
Ci sono decine di luoghi in città alternativi al cortile della scuola Sant’Eufemia o all’Arsenale, luoghi dove si è sempre svolta la rassegna che quest’anno non saranno disponibile per diverse ragioni, e non si dica che il problema è il Covid, visto che la rassegna si è regolarmente svolta anche l’anno scorso. Con il buon senso il bando potrebbe essere legato a delle condizionalità riguardanti la situazione epidemiologica o le regole di emergenza tra cui ad esempio lo spostamento del coprifuoco. Ma un ricatto no, non è accettabile, se ne può uscire solo insieme.
Il Comune ha avuto più di nove mesi dall’ultima edizione della tradizionale rassegna estiva per preparare l’edizione odierna. Invece se ne esce soltanto a maggio con un bando che non specifica nemmeno i cortili dove dove dovrebbe tenersi la rassegna il che rende difficoltoso al limite dell’impossibile per le compagnie decidere come se e come partecipazione, tanto più che al momento c’è a disposizione, e ancora da confermare, un unico cortile a Corte Molon, in zona dunque molto decentrata.
Come se non bastasse l’attuale bando prevede una penalità sulla partecipazione all’edizione 2022 per le compagnie che decidessero di saltare l’edizione di quest’anno una volta avute tutte le informazioni su luoghi e date. Siamo davanti ad un vero ricatto finalizzato a scaricare sulle compagnie stesse l’inefficienza nella programmazione, chiediamo che questo punto venga tolto dal bando.
Ci sono decine di luoghi in città alternativi al cortile della scuola Sant’Eufemia o all’Arsenale, luoghi dove si è sempre svolta la rassegna che quest’anno non saranno disponibile per diverse ragioni, e non si dica che il problema è il Covid, visto che la rassegna si è regolarmente svolta anche l’anno scorso. Con il buon senso il bando potrebbe essere legato a delle condizionalità riguardanti la situazione epidemiologica o le regole di emergenza tra cui ad esempio lo spostamento del coprifuoco. Ma un ricatto no, non è accettabile, se ne può uscire solo insieme.
Elisa La Paglia, consigliera comunale Pd Verona