Grandi infrastrutture: dal 2023 sarà l’anno di Verona! E nel 2030 parte il futuro.

Pubblicato da il 7 Febbraio 2022

Dal 2023 e per sette anni, Verona sarà la città italiana più importante per gli investimenti infrastrutturali. Mai così dal dopoguerra ad oggi!

L’anno prossimo saranno definiti i lavori progettuali per i rilevanti interventi infrastrutturali concernenti la congiunzione delle tratte già in costruzione Brescia/Verona e Verona/Padova, e da costruire Verona/Pescantina, con la nuova stazione di Porta Nuova:

  • Nodo AV/AC di Verona Ovest (interventi funzionali all’inserimento nella stazione di Verona Porta Nuova (binari IV e VI) della tratta AV/AC BS-VR).
  • Nodo AV/AC di Verona Est (interventi funzionali all’ingresso a Verona della tratta Verona-Vicenza nella nuova stazione elementare di Verona P.N.).
  • Linea Fortezza-Verona (Quadruplicamento della linea Fortezza-Verona – Lotto 4 Verona/Pescantina- Ingresso da Verona Nord).

A questi si aggiunge un intervento di Potenziamento del Quadrante Europa che renderà Verona capitale italiana della logistica.

Verona sarà centrale per tutti i traffici, crocevia di passeggeri e merci, con il miglioramento della qualità delle infrastrutture ferroviarie e delle stazioni esistenti. Nessuna città italiana godrà di simili benefici.

Nel dettaglio:

  • Nodo di Verona Ovest. Il progetto include gli interventi funzionali all’inserimento nella stazione di Verona Porta Nuova (binari IV e VI) della tratta AV/AC Brescia-Verona e prevede la realizzazione di ca. 3,6 km di linea AV/AC nonché di ca. 3,3 km concernenti l’interconnessione merci di Verona. E’ parte integrante dell’intervento il rifacimento di circa 4,2 km di linea storica. Il costo è di 376 M€. Il Progetto Definitivo è stato avviato il 7.12.2021 e si prevede l’attivazione nel 2028.
  • Nodo di Verona Est. Il progetto include gli interventi funzionali all’ingresso a Verona della tratta Verona-Vicenza e prevede la realizzazione di ca. 6,6 km di nuova linea, una nuova “stazione elementare” a Verona Porta Nuova e un nuovo fascio merci di tre binari in zona Cason collegato alla linea “indipendente merci” da realizzare nell’ambito dell’intervento “Nodo di Verona Ovest”. Il costo è di 380 M€. Il progetto definitivo sarà avviato a giorni e l’attivazione ad oggi stimata per fasi sarà a partire dal 2028 con ultimazione nel 2030.
  • Ingresso nel nodo di Verona (da nord). E’ in corso la revisione del progetto preliminare del 2014 finanziato con circa 25 M€ (altre risorse arriveranno entro marzo 2022) con la redazione del Progetto di Fattibilità Tecnica Economica che sarà conclusa entro la fine del mese di febbraio 2022. Il costo è di 998 milioni di euro. L’iter autorizzativo sarà avviato entro marzo 2022 e l’attivazione è prevista nel 2030,
  • Potenziamento di Verona Quadrante Europa. Sarà realizzata una vera e propria stazione di Verona Quadrante Europa (Infrastruttura Ferroviaria Nazionale) con l’ampliamento del fascio arrivi e partenze con allungamento di n. 6 binari esistenti al modulo di 1000 m connessa direttamente con la direttrice del Brennero e con la linea da e per Bologna/Mantova. Sarà realizzato anche un nuovo Terminal di carico e scarico composto da cinque binari lunghi 750 metri comprensivi anche dell’attrezzaggio tecnologico, gru a portale e aree di stoccaggio, nell’area attualmente impegnata del settore automotive (da ricollocare in altra area dell’interporto). Il costo è di 167 milioni di euro e l’attivazione è prevista entro il 2026.

Questi rilevanti investimenti saranno possibili grazie alla “Cura del Ferro” voluta dal Governo Renzi che nel biennio 2015/2016 ha impresso alle fasi progettuali e autorizzative, nonché ai finanziamenti, il vigore necessario per poter dire, oggi, che a “breve” avremo nuove ed invidiabili infrastrutture strategiche per l’Italia. A Verona!

Nei prossimi anni si riverseranno su Verona circa 2 miliardi di euro che sommati a quelli per le tratte Brescia/Verona, Verona/Padova e Verona/Pescantina portano l’investimento a circa 6 miliardi di euro.

Una cifra enorme per il nostro territorio che consentirà sviluppo e crescita e, soprattutto, prospettive future di attrattività imprenditoriali, di dinamismo economico che devono essere governate perché modificheranno il tessuto sociale ed economico finora conosciuto. 

Sarà necessario un progetto industriale che disegni Verona almeno fino al 2050 per cogliere le opportunità e volgerle nella direzione desiderata per il miglioramento della qualità della vita dei veronesi e per l’affermazione della buona occupazione.

Uno sguardo attento e scrupoloso dovrà essere riservato al pericolo delle infiltrazioni della criminalità organizzata, una piovra che può inquinare la nostra sicurezza, economica e sociale.

On.le Alessia Rotta

Sen. Vincenzo D’Arienzo