Bilancio di previsione: domani in aula con il maxiemendamento contro le nuove povertà Restano tuttavia scoperti importanti settori di intervento, dai giovani alla cultura alla mobilità

Pubblicato da il 22 Febbraio 2022

Grazie al lavoro delle opposizioni, il fondo per le Nuove Povertà del Comune di Verona verrà integrato con 200 mila euro presi da altri capitoli di spesa meno urgenti. Si tratta di un risultato importante perché, in questo periodo di ancora forte tensione economica per i contraccolpi della pandemia soprattutto sul mercato dell’energia, va a portare ad 1 milione di euro la dotazione del fondo per le famiglie in difficoltà.

Tuttavia, oltre ad essere ancora insufficiente sotto l’aspetto della lotta alle povertà (e su questo attendiamo le mosse promesse dai Sindaci Sboarina e Rucco con riguardato alla destinazione degli utili Agsm-Aim), la manovra di bilancio lascia completamente scoperti o quasi alcuni settori di intervento che vivono un’emergenza non meno considerevole.

Ci riferiamo in particolare al settore delle politiche giovanili che da anni non conosce alcun sviluppo, anzi vive un arretramento. Mentre assistiamo alla relativa crescita di episodi di baby gang e di micro delinquenza giovanile, nel comune di Verona continua la grave carenza di servizi ed iniziative educative. Le scuole fanno il possibile ma la giunzione tra queste e le famiglie dovrebbe essere territorio di politiche mirate da parte degli enti socio-sanitari locali.

La Cultura resta la Cenerentola delle politiche comunali. L’ultima politica di rilievo in questo settore risale al 2018 con l’unificazione delle direzioni museali. Le modalità di fruizione turistica della città non è cambiata in questi cinque anni, restando confusa e dispersiva e per lo più confinata ai tre monumenti principali, mentre resta senza risorse, economiche e di personale, il Centro internazionale di Fotografia.

Un altro capitolo di bilancio lasciato sguarnito riguarda la trasformazione in senso sostenibile della mobilità cittadina. Questa politica avrebbe dovuto rappresentare una colonna della ripresa post-pandemia, invece il settore continua a divincolarsi tra carenza di finanziamenti e impicci burocratici. In particolare attendiamo da mesi che la Regione dia il via libera al Pums che, finora, è stato soltanto adottato dalla giunta, e che già una volta i tecnici regionali hanno respinto per carenza di analisi e di documentazione.

Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani