Anche sull’invasione dell’Ucraina emergono le differenze nella maggioranza
Vito Comencini è stato uno dei pochissimi parlamentari a votare contro la Risoluzione del Parlamento italiano per l’invio delle armi alla resistenza ucraina contro l’invasore russo. Visto che Comencini è anche consigliere comunale questo gesto pone un problema politico nella compagine di maggioranza veronese che si conferma sempre divisa quando si tratta di passare dagli annunci ai fatti. Il Sindaco spieghi: tutti concordi nel condannare la politica aggressiva russa ma poi sulle soluzioni c’è la più grande diversità di vedute, da Forza Italia, che segue la linea governativa, alla Lega, dove ci sono tantissimi filo-russi, allo stesso Sindaco, che nel suo studio ha la matrioska dell’autocrate russo.
Il Comune di Verona non fa politica estera ma nel suo piccolo deve affrontare passaggi delicatissimi che richiedono una visione comune e condivisa, ad esempio sul Pnrr, che ci parla di transizione ecologica, di trasformazione della mobilità in senso sostenibile e di potenziamento della sanità territoriale. Può una maggioranza così variegata e ricca di particolarismi condurre Verona fuori dalla crisi? Sarebbe bene che il Sindaco Sboarina ce lo spiegasse.
Federico Benini, capogruppo comunale Pd