ARIA NUOVA ALL’AGORÀ VERONESE: “QUESTA È VERONA, FINALMENTE!”
“Tornerò a Verona. Abbiamo due mesi di tempo per costruire la svolta per la città, per la regione e per l’intero Paese, perché il voto veronese ha un impatto sull’intera vicenda del Nordest”.
Così il Segretario nazionale Pd Enrico Letta ha preso commiato dall’assemblea dell’Agorà Democratica veronese riunita in sessione plenaria tra le 10.45 e le 13.00 all’Hotel Best Western di San Giovanni Lupatoto. E rivolgendosi al candidato Damiano Tommasi ha detto: “Sarai il Sindaco della Verona Sostenibile, un città in grado di innovare e di includere, che riconsegnerai alle nuove generazioni meglio di come l’hai trovata”.
In mattinata Letta si è soffermato a lungo a discutere con il candidato Sindaco Damiano Tommasi, prima a tu per tu, e poi assieme ai rappresentanti della coalizione e ai Segretari Pd Verona Maurizio Facincani e Luigi Ugoli.
Riprendendo i fili del confronto sulle città sostenibili, oggetto dell’Agorà, Letta ha invitato a non arretrare dalla via della trasformazione ecologica: “La transizione serve proprio a questo: mediare tra la paura della fine del mondo e la paura di non arrivare alla fine mese. Abbiamo la responsabilità di restituire una normalità alle nuove generazioni che tra il Covid e la guerra stanno imparando che la vita è soltanto un passare da una crisi all’altra”.
Il candidato Sindaco della coalizione civica di centrosinistra Damiano Tommasi è tornato a ribadire le ragioni che l’hanno spinto ad accettare la sfida veronese: “Verona funziona anche senza mettere la seconda marcia, certo. Se esistesse un indicatore, la nostra città sarebbe al primo posto tra le città italiane e non solo per potenziale inespresso. Verona è una città che non è riuscita a fare squadra, finora si è seduta su se stessa. Ma ora ci sono nuove sfide e abbiamo nuovi progetti. Servono anche ambizione e orgoglio per essere rappresentativi nel mondo”. Tale potenziale inespresso, che Tommasi spiega, ad esempio, nel bisogno di fare rete con i Comuni contermini e le città limitrofe in un’ottica europea ed internazionale, “è uno dei ‘perché’ che ci hanno spinti a metterci in gioco e a fare squadra. La parte progressista della città ha un vantaggio sulle altre parti: può parlare di sostenibilità e può farlo anche con credibilità. Ci vogliono persone che diano fiducia. Noi non ci siamo messi in gioco per vendere fumo ai veronesi ma per portare allo scoperto l’ ‘arrosto’, che è molto di più di quanto possiamo immaginare”.
Ufficio Stampa Pd Verona
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Per quanto riguarda i tavoli di discussione sulla sostenibilità, che hanno coinvolto circa 150 persone tra professionisti, tecnici, rappresentanti di associazioni, categorie e sindacati, quasi tutti hanno chiesto un supplemento di confronto, stante la vastità dell’argomento e il relativamente poco tempo a disposizione.
L’onorevole Alessia Rotta ha relazionato sulle buone pratiche nel campo del risparmio energetico e della responsabilità ambientale, che devono però essere sostenute da buone leggi, fatte per incentivare questo sviluppo.
L’onorevole Gianni Dal Moro, titolare del tavolo sullo Sviluppo sostenibile, ha espresso anche a nome dei partecipanti l’auspicio che Verona riprenda a coltivare la sua vocazione internazionale e la sua attrattività, sempre naturalmente in chiave solidaristica perché l’obiettivo della riduzione delle diseguaglianze è ciò che distingue il centrosinistra.
L’onorevole Diego Zardini, titolare del tavolo su Cultura e Turismo, ha inquadrato il tema della valorizzazione del patrimonio storico, non come un pezzo di produzione merceologica ma come elemento di sviluppo sostenibile che nasce dalla storia e dalla tradizione del territorio.
Il senatore Vincenzo D’Arienzo, titolare del tavolo sulla Mobilità Sostenibile, ha ricordato gli ingentissimi investimenti di cui sarà destinatario il nostro territorio da qui al 2030. Investimenti che andranno governati con una politica più accorta di quella che in passato ha disseminato il Veneto di capannoni molti dei quali oggi restano vuoti.
La consigliera regionale Anna Maria Bigon, coordinatrice del tavolo sulla Sanità territoriale, ha riportato le preoccupazione di tanti attori per una situazione a dir poco critica: da qui al 2027 verranno realizzate in Veneto 99 Case della Comunità, ma già adesso manca il personale: 1.300 medici ospedalieri; 560 medici di base; 4 mila infermieri, educatori…
Federico Benini capogruppo Pd in Comune di Verona ha coordinato con i colleghi consiglieri comunali Elisa La Paglia e Stefano Vallani il tavolo speciale “Agenda Verona 2022” riportando la necessità di uno sviluppo più equilibrato dei quartieri cittadini frutto di una politica, anche urbanistica, che si assuma le responsabilità delle scelte senza delegarle ai privati.
Il Segretario provinciale Maurizio Facincani ha citato alcuni stralci del rapporto Cresme di Confindustria Verona che individuano proprio nelle criticità ambientali un fattore penalizzante per Verona. Ed ha poi salutato la candidatura di Damiano Tommasi come la “ventata di ottimismo ed inclusione che può destare la nostra bella addormentata Verona. Questa è Verona, finalmente!”.
La mattinata di confronto si è chiusa con gli interventi del capogruppo in Consiglio Regionale veneto Giacomo Possamai, del Segretario regionale Pd Andrea Martella e con le conclusioni della Responsabile nazionale Ambiente Pd Chiara Braga che ha presieduto l’assemblea.