Traforo: manca uno studio serio sulle alternative
Lo studio sui flussi di traffico per un ipotetico Traforo delle Torricelle commissionato dal Sindaco Sboarina e dal vicesindaco Luca Zanotto sembra confermare quanto già sapevamo, ovvero che il 60% del traffico di attraversamento ha per destinazione l’area dell’ospedale cittadino. Non una grande scoperta, obiettivamente.
La situazione è nota da circa 15 anni, durante i quali non sono mai state approfondite le alternative ad un’opera che può essere attrattiva, ma che abbiamo capito essere di difficile realizzazione soprattutto a causa degli altissimi costi. Un esempio su tutti: quanto incide sul traffico il polo scolastico presente in zona Santo Stefano? Quanto costerebbe spostare le scuole piuttosto che scavare la collina?
Anche il Pd ha elaborato una propria ipotesi di traforo corto, che non è una riduzione del traforo tosiano, ma prima di decidere un investimento così impegnativo e di certo non risolutivo (come dice anche il Pums) occorre portare a compimento la trasformazione della mobilità cittadina attesa da anni, con il potenziamento del trasporto pubblico, l’avviamento della metropolitana di superficie, la costruzione dei parcheggi scambiatori e lo sviluppo della ciclabilità a livelli almeno pari alle città contermini. Solo allora si potrà capire se ulteriori interventi infrastrutturali si renderanno davvero necessari.
Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani