VALPOLICELLA – UNESCO, Zardini: «Necessario approfondimento scientifico»
«Importante evidenziare la portata dell’appassimento per la vita e l’economia delle persone nei secoli»
«La candidatura all’Unesco è avviata e dopo tante esitazioni è stata saggiamente scelta la strada dell’iscrizione nel Patrimonio Immateriale come avevamo indicato sei anni fa. Sta ora a tutti noi dimostrare il valore identitario, cioè storico e culturale delle tecniche di appassimento del Recioto e dell’Amarone. Come giustamente ha indicato il presidente del consorzio Christian Marchesini, lo possiamo fare condividendo contenuti sui social network. Sono certo, comunque, che sapremo affiancare a questa attività spontanea e popolare, anche momenti di approfondimento con seminari, visite guidate e pubblicazioni dedicate. Lo spessore e l’importanza che le tecniche secolari di appassimento delle uve rappresentano per gli abitanti e per l’economia della Valpolicella possono davvero diventare patrimonio universale con un lavoro di studio scientifico a cui far seguire la massima divulgazione». Lo afferma il deputato veronese Diego Zardini tra i principali promotori, ancora nel 2016, della proposta di iscrizione della Valpolicella nel patrimonio dell’Umanità immateriale dell’Unesco.