FILOBUS TRA RITARDI E INCERTEZZE. ROTTA E VALLANI (PD): IL MINISTERO NON ESCLUDE ISPEZIONE

Pubblicato da il 18 Maggio 2022

Il ministro Giovannini risponde all’interrogazione presentata dalla presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera Alessia Rotta sui ritardi dell’opera, per cui negli ultimi anni l’amministrazione Sboarina non ha fatto alcun passo avanti.


Nessun progresso negli ultimi anni per i lavori del filobus, un’attesa infinita per la città che è diventata un caso. Alessia Rotta e Stefano Vallani, candidati al Consiglio comunale per il Partito Democratico a sostegno di Damiano Tommasi, commentano preoccupati la situazione di stallo e incertezza sul filobus dopo la risposta all’interrogazione presentata da Rotta, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera al ministro delle Infrastrutture Giovannini:

“Come Partito Democratico  – spiegano Rotta e Vallani – crediamo nella necessità di un trasporto pubblico locale che liberi la città dalla selva di auto in circolazione e dal fatto che i cittadini debbano muoversi con mezzi privati perché quelli pubblici non sono adeguati. Pensiamo che il filobus vada completato anche perché i finanziamenti ci sono da parecchi anni e non sono stati utilizzati per incapacità di chi ha amministrato il Comune. Certamente siamo consapevoli che il filobus non è la soluzione definitiva, ma un primo passo per costruire finalmente un sistema di trasporto locale all’altezza di una città come Verona. Spiace anche che la nostra città su questo sia ferma al palo da anni, mentre città vicine come Brescia, Vicenza, Padova e Bologna stanno procedendo con ulteriori infrastrutture grazie ai fondi del PNRR, per i quali Verona – fatti salvi i nuovi autobus elettrici – non ha fatto domanda per nessun progetto ulteriore. Continuiamo a perdere occasioni per incapacità progettuale e non possiamo più permettercelo. 
Sul filobus i numeri parlano chiaro e raccontano una storia di incompetenza e inadeguatezza: dei 141 milioni di finanziamenti ottenuti, solo 12 milioni sono stati spesi. Un dato che da solo restituisce la fotografia impietosa dello stato di avanzamento di un’opera così importante. Un’opera che, nero su bianco, doveva essere terminata a gennaio 2022. L’ennesimo appuntamento rinviato e siamo ancora con le varianti aperte: manifattura tabacchi e viale Spolverini, via San Paolo.
La nuova data di fine lavori è più vicina di quanto si pensi: è stata infatti fissata al 2024, ma siamo già a metà 2022 e non sono stati iniziati lavori di importanti come via città di Nimes. E il Comune non ha finanziato parcheggi scambiatori. Come pensano di recuperare in meno di 24 mesi ciò che non è stato fatto in 17 anni?
A maggior ragione se i primi 6 filobus su 39 sono pronti, come riporta il ministero, si correre e il rischio di avere i mezzi ma di non poterli usare, una beffa ulteriore per i veronesi che intanto continuano a pagare il prezzo di un sistema di trasporto inadeguato.
Siamo di fronte a un quadro desolante fatto di ritardi, dilazioni, esitazioni e scarso avanzamento dei lavori che possiamo leggere come conseguenza diretta del fatto che in questi anni l’amministrazione non ha mai davvero perseguito l’obiettivo di dare la città di un trasporto pubblico locale degno di tale nome. Un quadro desolante che ci preoccupa e preoccupa il Ministero che non esclude un’ispezione e anche la possibilità di valutare un commissariamento dopo l’attività istruttoria del Cipess. La gestione del filobus è l’ennesimo fallimento dell’amministrazione Sboarina. Non possiamo più perdere altro tempo e altre risorse”.