Nomina del nuovo CdA della Fiera, Rotta (Pd): logica spartitoria e maschilista

Pubblicato da il 18 Maggio 2022
Sulla nomina del nuovo CdA della Fiera abbiamo assistito all’ennesima prova dell’arroganza politica dell’amministrazione Sboarina e dei partiti che la sostengono. 
Con la Lega che ha fatto merce di scambio della candidatura a sindaco, accettando di sostenere Sboarina in cambio della presidenza a Bricolo. Una pratica spartitoria inaccettabile tipica di chi predilige logiche di potere all’interesse generale, che in questo caso è ancora più odiosa perché esclude la rappresentanza femminile da un ente così importante. Il principio della pari rappresentanza di genere dovrebbe essere garantito a prescindere dall’esistenza di normative specifiche.
 
Su una scelta strategica per la città, si è giocata una partita a scacchi dove ognuno ha cercato di posizionare le proprie pedine. E i giocatori sono tutti uomini in cerca di poltrone.
Anche per questo auspichiamo che Verona possa finalmente voltare pagina scegliendo Damiano Tommasi come alternativa alla destra che, per troppi anni, ha amministrato la città in nome delle poltrone.