Gratuità dei servizi 0-3 anni per superare l’inverno demografico veronese
“Lo vedete sul vostro Lago di Garda, è palese in tutte le località turistiche: i passeggini doppi e le famiglie numerose sono quasi sempre stranieri. In Francia e in Germania il tasso di natalità è il doppio di quello italiano. La riforma degli assegni famigliari che porta il mio nome, ma che mi sono limitato a copiare dalle migliori esperienze europee, è stato un passaggio importante, epocale, per il welfare famigliare italiano, ma va accompagnata da servizi territoriali adeguati se vogliamo superare il nostro ‘inverno demografico’, e da questo punto di vista sono certo che Damiano Tommasi e la sua coalizione sapranno portare la giusta attenzione ed adottare i giusti strumenti per il territorio veronese”. Questo il messaggio che Graziano Delrio ha portato ieri sera alla platea del Centro Tommasoli di Borgo Venezia, gremito per l’occasione.
Dopo il saluto del candidato Sindaco Damiano Tommasi, la consigliera regionale veronese Anna Maria Bigon ha illustrato i dati del declino demografico veronese (nascite -26%, decessi +43% tra il 2002 e il 2020) compensato solo in parte dall’aumento dell’immigrazione (da 15 mila unità del 2003 a 40 mila del 2021): “Popolazione e famiglie veronesi crescono leggermente, ma ci lasciamo alle spalle ampi buchi nelle coorti di età più giovani: la sola fascia d’età che cresce è infatti quella degli over 50” ha sottolineato Bigon rilanciando il tema della gratuità dei servizi 0-3 anni “che la Regione Veneto ha soltanto enunciato in una recente legge regionale ma sul quale non ha stanziato nemmeno un centesimo di risorse”.
Numerosi gli interventi al dibattito: dalla deputata e candidata al consiglio comunale Alessia Rotta, al consigliere uscente, ricandidato, Stefano Vallani, al candidato al consiglio comunale Giorgio Furlani. Hanno portato il loro saluto i segretari Pd Verona Maruzio Facincani e Luigi Ugoli. Significative le testimonianze di lavoratori autonomi che grazie alla riforma Delrio, hanno sentito per la prima volta la vicinanza dello Stato: “Ho tre figli e sono una partita Iva, quando ho visto arrivare l’assegno unico di 600 euro mensili stentavo a crederci”.