A CINQUE GIORNI DAL VOTO CON CHE CORAGGIO SBOARINA ANNUNCIA IL RECUPERO DI VILLA PULLE’?

Pubblicato da il 8 Giugno 2022
“Villa Pullè venne dichiarata inagibile nel 1960; da allora la villa e il parco sono abbandonati, e sono stati colpevolmente lasciati al degrado.
Le condizioni sono molto precarie, l’edificio, abbandonato da alcuni decenni, è molto degradato, i serramenti sono scomparsi, l’intonaco all’esterno è aggredito dall’umidità e in molte parti caduto, all’interno vi sono vistose infiltrazioni di umidità.
Ad oggi, dopo che l’INPS, attuale proprietaria, ha provveduto, tra il 2013 e il 2015, al restauro della copertura (a cinquant’anni dalla chiusura della villa) e alla messa in sicurezza di quel che rimane degli affreschi, i lavori si sono nuovamente fermati.
Relativamente al parco, che ha un’estensione di decine di ettari e contiene di fatto un “bosco urbano” con alberi secolari, bisogna ripetere quanto già detto per la villa, ovvero è stato abbandonato a sé stesso, con il risultato che molti alberi si sono ammalati, e senza cure, sono morti.
Altri alberi, a seguito della mancata manutenzione, sono stati divelti dal vento, mettendo a rischio l’incolumità dei frequentatori del parco; gli episodi sono più frequenti con il passare del tempo, tanto che durante un temporale, nel 2012, un albero sradicandosi, ha fatto cadere una porzione di muro di recinzione, senza che per fortuna vi fossero danni a persone.
Il comunicato “elettorale” dell’attuale governo della città rilasciato ieri, 7 giugno con la fantomatica risoluzione del degrado di Villa Pullè e del suo parco, è una presa in giro dell’intelligenza dei cittadini di Chievo.
Occorre quindi fare chiarezza:
– Nel 2008 la giunta Tosi aveva sottoscritto un primo accordo con INPS per la concessione del parco e stanziato 350.000 euro per la riqualificazione. Questa somma è sparita dal bilancio e nel frattempo molti alberi secolari, rimasti senza manutenzione , sono morti
– successivamente giunta Tosi aveva stipulato un accordo con INPS, approvato con delibera del 2016, nel 2017 il “nuovo “sindaco” Sboarina non diede seguito all’accordo e lo fece decadere.
– la villa è passata da INPS a Invimit come tutti i beni immobili dell’ente, al fine di valorizzarli e toglierli dall’abbandono.
– INVIMIT ha deciso autonomamente di procedere al recupero della villa, ha fatto un incontro con la popolazione per illustrare il progetto: (non risulta che ci fosse il patrocinio del comune)
Ora si vuol far credere ai veronesi che magicamente tutti questi anni di mancate promesse sono state superate da un accordo stipulato in poche settimane…” commentano Luigi Lazzarelli, candidato al Consiglio della Circoscrizione 3^ del PD, ed Elisa Dalle Pezze, candidata al Consiglio Comunale del PD.