PFAS Il Pd Veneto incontra i comitati
«Oggi a Sule di Cologna Veneta, presso il collettore Arica sul fiume Fratta Gorzone, assieme ad Anna Maria Bigon, Alessia Rotta, Federica Foglia, Anna Maria Sterchele e Sandro Maculan, abbiamo incontrato i comitati dei cittadini che da anni si battono per la tutela ambientale e sanitaria dell’area, proprio nel giorno in cui è attesa a Ginevra la relazione dell’inviato Orellana all’ONU. Un report che pone una lente d’ingrandimento su quanto è accaduto e su quanto ancora non viene fatto per fermare lo scempio provocato dall’inquinamento da Pfas. Una vicenda gravissima, che ha colpito le province di Vicenza, Verona e Padova e quasi mezzo milione di abitanti: il caso più grave di esposizione a livello europeo. Con responsabilità che stanno in capo a Miteni, i cui vertici sono finiti a processo, ma anche a livello politico». Lo riporta il segretario regionale del Partito Democratico, Andrea Martella, al termine dell’incontro.
Oggi il tema di come monitorare la salute pubblica, bonificare e mettere in sicurezza il territorio resta aperto, prosegue Martella. «Non c’è dubbio che sia in questo senso indispensabile utilizzare le risorse del PNRR per la transizione ecologica. Tante le cose ancora da fare. Serve un controllo sanitario costante e un supporto altrettanto stringente per fare sì che le popolazioni residenti adottino le opportune contromisure. Serve l’attuazione dell’accordo di programma quadro per la tutela delle acque e la gestione integrata delle risorse idriche. Serve un cambiamento profondo dei sistemi di produzione. Serve un patto territoriale ambiente e salute per questa ‘zona rossa’ che investa anche i soggetti che erogano acqua potabile e per irrigazione».
Il rapporto all’Onu per la prima volta è un riconoscimento internazionale di questa come di una seconda emergenza, legata all’uso fuori controllo dei pesticidi. «Anche in questo caso il Veneto, dove la produzione di prosecco si è sviluppata in modo vertiginoso, rappresenta un modello in negativo. Noi come PD Veneto denunciamo da anni questo scenario allarmante al quale purtroppo la Regione ha assistito con una insufficiente capacità di azione. Il cambio di passo per tutelare salute e ambiente è a dir poco doveroso. Qui come a livello nazionale. E per fare questo serve indiscutibilmente un cambio di passo politico», conclude il segretario.