Serve un supporto urgente: «Non siano le famiglie a pagare»
Il PD presenta un odg in ogni Comune per sollecitare la Regione a intervenire sul caro energia e sulla riforma delle IPAB
Padova, 31 ottobre 2022
Sollecitare la Regione a supportare le RSA per il caro energia nonché a varare la riforma delle IPAB per scongiurare la privatizzazione latente dei servizi di assistenza agli anziani. Sono gli obiettivi dell’ordine del giorno redatto dal gruppo strategico per la sanità e il sociale del Partito Democratico del Veneto che sarà presentato in tutti i Comuni della regione.
«Da una parte la riforma delle IPAB è attesa da oltre 20 anni», spiega il coordinatore Claudio Beltramello, «dall’altra l’intero sistema residenziale e semiresidenziale dedicato agli anziani non autosufficienti e alle persone con disabilità negli ultimi due anni e mezzo è stato messo a dura prova, senza soluzione di continuità, prima dalla pandemia e poi dalla crisi energetica tuttora in atto. Nel Veneto ci sono più di 10 mila anziani le cui famiglie rischiano di doversi fare carico da sole dei maggiori costi di assistenza».
I costi per l’energia elettrica sono aumentati, tra giugno e luglio 2022, del 63 per cento, mentre rispetto a luglio 2020 l’aumento è stato del 1061 per cento; per quanto riguarda il gas, negli ultimi due mesi gli aumenti del costo medio sono stati pari al 60 per cento, mentre negli ultimi dodici mesi sono triplicati. Senza un intervento immediato, i centri di servizi per gli anziani non autosufficienti, pubblici e privati convenzionati, saranno costretti ad aumentare considerevolmente le rette – si stima di circa 10/13 euro al giorno, per un totale che varia dai 300 ai 400 euro al mese – per continuare a offrire i loro fondamentali e insostituibili servizi. Le strutture per le persone con disabilità, per le quali servono maggiori entrate per circa 200 euro al mese per persona, rischiano l’insolvenza e la chiusura in quanto non hanno nemmeno margini di intervento sulle rette all’utenza essendo i servizi semiresidenziali privi di compartecipazione e quelli residenziali ospitano spesso utenti a ISEE zero».
Inoltre, sottolinea Anna Maria Bigon consigliera regionale PD, «è in fase di recepimento il rinnovo contrattuale dei dipendenti pubblici che per le IPAB potrebbe comportare un ulteriore costo che varia dai 1.500 ai 2.000 euro l’anno per dipendente, senza contare che il costo del personale infermieristico ha subito notevoli incrementi».
Tutti fattori di tensione per un settore che da oltre due decenni attende una riforma organica e sicurezza finanziaria.
Con l’ordine del giorno, il Partito Democratico chiede:
- un aiuto straordinario ed urgente ai centri di servizi sia pubblici che privati convenzionati per affrontare le difficoltà economiche connesse agli aumenti del costo energetico e tutte le spese correlate;
- la sospensione di ogni procedura di commissariamento delle IPAB connesso ad eventuali disavanzi causati dalle conseguenze del Covid o dagli aumenti delle spese energetiche;
- un intervento strutturale e continuativo di riequilibrio economico delle spese sostenute dalle IPAB – a differenza delle imprese profit e non profit di settore- a seguito dell’applicazione del contratto degli Enti Locali con particolare riferimento alla percentuale IRAP, alle spese per le maternità, per la legge 104, per l’assenza per malattia.
- la riforma delle IPAB nel senso della trasformazione delle stesse in Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona.
«Siamo convinti che tali proposte siano per il bene dei cittadini e che una volta approvate nei Consigli comunali vengano recepite immediatamente dalla Regione», conclude Bigon.