VERONA FANALINO DI CODA NELLA RACCOLTA RIFIUTI? DIFFERENZIATA ABBANDONATA DA 15 ANNI
L’immagine che più di ogni altra esemplifica la stasi in cui da oltre un decennio si trova ad operare Amia è data dai rifiuti abbandonati ai piedi dei cassonetti intelligenti a causa di un regolamento inadeguato che non ha incentivato gli abitanti dei quartieri interessati alla sperimentazione a ritirare la tessera elettronica che consente l’apertura dei contenitori.
Altra grave carenza che si trascina da decenni riguarda il numero insufficiente di isole ecologiche: la città di Brescia con 200 mila abitanti ne ha ben cinque, mentre da noi a Verona tutta la zona Ovest e Nord sono ancora completamente scoperte.
Si aggiungano la stasi del porta a porta e i furbetti dei rifiuti che vanno ad oberare le aree della città dove il cassonetto è ancora libero. Questi comportamenti si diffondo anche perché dietro alla pratica della raccolta differenziata non c’è una alcuna visione di un vantaggio individuale (magari in termini di riduzione della tariffa) e collettivo (quartieri più ordinati e puliti).
Per oltre un decennio non si è fatto altro che discutere di in house sì o no, trascurando il dato fondamentale che Verona deve crescere in efficacia ed efficienza nel sistema di raccolta dei rifiuti.
Il gruppo consiliare comunale Pd Verona