Violenze in città: isolare l’estrema destra xenofoba. Maggiore presidio del territorio con il vigile di quartiere
Come Pd condanniamo la violenza sempre e ovunque. Vale per l’aggressione del branco ai danni del cameriere fuori da un locale in via Nizza di qualche giorno fa, e vale per i disordini creati ieri sera da una banda di incappucciati in occasione dei festeggiamenti della comunità marocchina per la qualificazione della loro nazionale ai quarti di finale della Coppa del Mondo di calcio.
Condannare la violenza da chiunque provenga, senza se e senza ma, non significa tuttavia non sapere distinguere la diversa matrice delle azioni che in un caso appare delinquenziale e sociopatica – il branco che per futili motivi (una sigaretta!) attacca l’individuo isolato – mentre nel caso dell’assalto ai caroselli di automobili festanti la matrice è chiaramente di tipo politico, xenofoba, tesa ad attaccare fisicamente il diritto di una comunità a calpestare il suolo cittadino.
Non possiamo permettere che nella nostra città ci sia qualcuno che si attribuisca il diritto di decidere chi può far festa e chi no, chi ha diritto di camminare per strada e chi no. A Verona tutti hanno il diritto di sentirsi cittadini con pari dignità.
Quindi da una parte condanniamo l’ennesima violenta espressione politica dell’estrema destra veronese, che va isolata, mentre dall’altra parte, con riferimento alla microdelinquenza giovanile, chiediamo misure in grado di accrescere la sicurezza dei cittadini, un maggiore presidio del territorio capace di intercettare e spezzare i legami devianti che talvolta possono formarsi tra i giovani adolescenti.
Come Pd da almeno 15 anni proponiamo l’introduzione del vigile di quartiere e pensiamo sia stato dimostrato anche di recente che il presidio del territorio possa prevenire la microdelinquenza facendo svanire il senso di immunità e di impunità dietro al quale spesso maturano forme di microcriminalità giovanili.
Emanuele Amaini, Segretario cittadino Pd Verona