Liste d’attesa, Bigon (PD): “Vengano garantite le prestazioni nei tempi indicati dai medici di famiglia con costi a carico dell’Ulss, come previsto dalla normativa”.

Pubblicato da il 13 Aprile 2023

“La Regione deve garantire l’effettuazione delle prestazioni ambulatoriali nei tempi prestabiliti, così come previsto dalla normativa. E deve pubblicizzare in maniera efficace le procedure per la richiesta della visita intramuraria con costi a carico dell’Ulss”.

Il richiamo è della consigliera regionale del PD Veneto, Anna Maria Bigon.

“La normativa (Decreto Legislativo 124/1998) infatti prevede che, se la prestazione richiesta si prolunga oltre il termine fissato, l’assistito possa chiedere che la prestazione venga resa nell’ ambito dell’attività libero professionale intramuraria ponendo a carico dell’Ulss la differenza tra la somma versata a titolo di partecipazione al costo della prestazione (ticket) e l’effettivo costo di quest’ultima. Il decreto è già stato recepito dalla Regione Veneto con la delibera di Giunta n. 320 del 2013 ed in particolare con la n. 479 del 2019″.

L’esponente dem sottolinea che “secondo i dati forniti dalla stessa Regione, le prestazioni ambulatoriali erogate nell’anno 2022 sono circa 16 milioni, di cui 11,2 milioni erogate dal pubblico e 4,8 milioni dal privato convenzionato. Quelle prescritte, che erano circa 25 milioni nel 2019, sono circa 29 milioni nel 2022. Dunque è notevolmente aumentato lo scarto tra le prestazioni mediche erogate e quelle prescritte, che ammontano oggi a ben 13 milioni. Tutto ciò, a discapito di milioni di cittadini veneti che non hanno potuto effettuare le visite nei tempi prestabiliti. Vale la pena ricordare che il 10% dei Veneti rinuncia addirittura alle cure e gli altri quindi se le pagano”.

Ed infine Bigon sottolinea che “non occorrono ulteriori strumenti normativi. Basta applicare le norme nazionali e regionali esistenti, pubblicizzando l’iter previsto per la richiesta. Se la Regione non provvede a soddisfare la richiesta dell’assistito di ottenere la visita nell’ambito dell’attività libero professionale intramuraria, allora rimborsi direttamente il costo sostenuto dai cittadini che sono stati costretti a rivolgersi al privato. I LEA non possono essere garantiti solo a coloro che hanno le disponibilità economiche. Per questo abbiamo depositato una mozione in Regione”.