ESPLOSIONE ZONE CARENTI MMG, BIGON (PD): “TUTTO PREVISTO E COLPEVOLMENTE IGNORATO” “SI APPROVI LA PROPOSTA DI LEGGE STATALE PER L’EQUIPARAZIONE DELLA FORMAZIONE ALLA SPECIALIZZAZIONE UNIVERSITARIA”
Quando l’inverno scorso con la ricerca realizzata dal gruppo consiliare regionale Pd dicevamo che a breve oltre 100 medici di medicina generale sarebbero andati in pensione nel veronese e che la scuola di formazione non avrebbe potuto sostituire nemmeno in parte le carenze già esistenti, l’avvertimento era stato fatto passare dalla maggioranza di centrodestra che governa la Regione Veneto come una fastidiosa strumentalizzazione politica. Oggi, però, di fronte all’esplosione forse senza precedenti del numero di zone carenti di medicina generale sul territorio, che nemmeno l’impiego dei corsisti incaricati è riuscita a tamponare, si dimostra drammaticamente quanto quei dati, prudenziali, e quelle valutazioni, colpevolmente ignorate da chi di dovere, fossero fondate.
Ora è giunto il momento per la maggioranza di centrodestra di svegliarsi dal torpore e dalla propaganda a cui non crede più nessuno. La Regione Veneto intervenga immediatamente fornendo supporto amministrativo ai medici di famiglia. Non un piccolo e inconsistente contributo, ma personale amministrativo, che a differenza degli infermieri, ormai carenti in tutti i comparti, da noi non manca, da formare in tempi rapidi e da affiancare ai medici di famiglia. In un sistema sanitario nel quale oltre il 50% dei medici di famiglia lavora da solo, in questa maniera si libererebbe oltre il 50% del tempo attualmente assorbito dalla parte burocratica a tutto beneficio degli assistiti da seguire, potendone aumentare il numero.
Inoltre la Regione porti subito in discussione la proposta di legge statale numero 27 di cui la sottoscritta è prima firmataria assieme ai colleghi Pd Zottis, Possamai, Camani, Montanariello e Zanoni, per equiparare la formazione regionale alla specializzazione universitaria. A rendere poco attrattiva per i giovani medici la carriera del medico di famiglia è anche il richiamo esercitato dalla specializzazione di altri settori che consentono sbocchi professionali più prestigiosi e meglio pagati oltre che borse di studio decisamente più consistenti. Equiparare la formazione in medicina generale alla specializzazione universitaria significa pertanto tenere sullo stesso binario e offrire pari opportunità di carriera ad un grande numero di giovani leve della professione medica, contrastando il fenomeno dell’abbandono della scuola di formazione di medicina generale che quest’anno ha già visto 68 casi.
Anna Maria Bigon, consigliera regionale Pd