SOS TERRITORIO. UNA STRATEGIA PER LE EMERGENZE AMBIENTALI NEL VERONESE (SORGÀ, CAPRINO E ZEVIO)
Il territorio veneto in generale e quello veronese in particolare vivono da tempo una condizione di sviluppo irregolare e disordinato di cui in parte sono vittima e in parte sono artefici. Tale andamento, assecondato dall’assenza di politiche adeguate da parte dell’attuale giunta regionale, oltre ad essere in contrasto con le linee guida del modello europeo di sviluppo e di crescita – fondato su sostenibilità, innovazione ed inclusione – rappresenta una costante minaccia per le comunità del territorio che spesso si vedono calare dall’alto interventi gravemente invasivi e contrari alle vocazioni o alle aspirazioni locali.
Il caso più clamoroso è quello del progetto di discarica di car-fluff (rottami d’auto) a Sorgà, che rischia di compromettere una fetta importantissima di economia del territorio che ruota attorno alle coltivazioni di riso vialone nano certificato Igp. Ma casi simili o comparabili si registrano anche a Caprino Veronese, con la questione della riattivazione di cava Mirabei, e a Zevio con la vertenza sul nuovo centro logistico.
Come Pd veronese crediamo che a fronte di decisioni unilaterali contrarie agli interessi delle comunità, che continuano a consumare ed avvelenare il suolo, l’aria o l’acqua, non possa esserci altro antidoto che la partecipazione e la condivisione delle scelte.
Per questo motivo, attraverso i Circoli territoriali, siamo impegnati in una prima mappatura/ricognizione delle situazioni ambientali a rischio presenti nel veronese, di cui daremo conto in un evento dedicato intitolato “SOS Ambiente” – Check-up sul territorio veronese” che si svolgerà Sabato 17 giugno dalle 9.00 alle 12.30 al Centro Tommasoli a Verona.
Si tratta di lavoro impegnativo e sempre in progress, aperto a tutte le forze politiche e civiche, ai comitati e ai singoli cittadini, finalizzato a predisporre una strategia comune per la tutela, il rilancio e la valorizzazione del territorio.
Aggiornamenti sulle principali vertenze ambientali:
Discarica di car-fluff a Sorgà. Come è noto, il Tar del veneto ha accolto la richiesta di sospensiva contenuta nel ricorso del Comune di Sorgà, segno che le ragioni del Comune sono valide, forti e convincenti. A fronte della recente presa di posizione della Provincia di Verona contro il progetto, si configura tuttavia anche la possibilità di una soluzione politica agendo sulla Regione affinché faccia un passo indietro rispetto alle autorizzazioni finora concesse. In questa direzione va l’interrogazione della consigliera regionale Anna Maria Bigon depositata in Regione il 17 maggio scorso.
Nuovo centro logistico Campagnola di Zevio. In deroga alla legge sul consumo di suolo sta sorgendo su area agricola su una superficie complessiva di 126 mila metri quadrati, pari a 17 campi da calcio e un volume previsto pari al doppio di quello del centro commerciale Adigeo. Il traffico generato è stimato in circa 13 mila camion in più al mese. Il ricorso al Tar avanzato dal Comune contermine di San Giovanni Lupatoto ha prodotto il blocco dei cantieri a gennaio 2023. L’errore di fondo dell’amministrazione comunale di Zevio è di non aver valutato tutte le conseguenze del progetto, i suoi benefici reali (sui circa 2 milioni di perequazione circa la metà verrebbero impiegati in opere afferenti il centro logistico stesso e non a favore della comunità) ma soprattutto aver omesso la necessaria ricognizione delle aree che avrebbe potuto suggerire altre soluzioni più idonee e decisamente meno impattanti.
Cava Mirabei a Caprino. A fronte della nota contrarietà del Comune di Rivoli, confinante, e dopo l’assemblea pubblica promossa da Pd e forze civiche del territorio, si attendono le valutazioni del Comune interessato, Caprino veronese, in merito alla richiesta di ampliamento depositata dalla ditta Eco Blu in provincia di Verona. La riapertura della cava comporterebbe la creazione di una collina di rifiuti inerti provenienti dall’industria del marmo alta 15 metri per un volume di 400 mila metri cubi, che si aggiungerebbero al milione e 200 mila metri cubi già depositati a partire dal 2008. L’ambito territoriale su cui insiste l’attività è di grande valore geologico appartenendo all’anfiteatro morenico di Rivoli. L’ampliamento è confinante con il sito di interesse comunitario Monte Baldo Est e tutta l’area circostante è sottoposta a vincolo idrogeologico e forestale.