CHECK UP AMBIENTE e TERRITORIO Sabato dalle 9.30 alle 12.30 al Centro Tommasoli di via Perini 7 a Verona

Pubblicato da il 15 Giugno 2023

Il problema dei Pfas a Cologna Veneta, il progetto delle mega discarica di car fluff a Sorgà, la richiesta di riapertura della cava Mirabei a Caprino, la questione del collettore del Garda, i progetti tutti da valutare sulle grandi opere di viabilità nel sud-ovest della nostra provincia, sono soltanto alcune delle più note questioni ambientali che interessano il territorio veronese.
L’elenco è in realtà molto più lungo, passando dalla lotta ai pesticidi; dai problemi della montagna veronese, sempre in bilico tra speculazione e abbandono; dai tormentoni su cave e discariche, oggetto di continue deroghe che rinviano al giorno del mai il necessario ripristino ambientale; dai piani urbanistici di alcuni enti locali poco attenti alle opzioni offerte dalla rigenerazione urbana, che rendono sempre più arido e brullo il territorio di pianura.

Sulle decine di vertenze che minacciano la vivibilità di città e paesi, cercheranno di fare il punto della situazione i Circoli Pd sabato mattina dalle 9.30 alle 12.30 al Centro Tommasoli di via Perini 7 a Verona, nell’ambito di un seminario intitolato “Check Up Ambiente e Territorio” promosso dal responsabile Ambiente e Territorio dell’Esecutivo Pd Verona Efrem Bigon e da Anna Maria Bigon, Consigliera Regionale e membro della Commissione Ambiente della Regione Veneto.

Le relazioni dei Circoli, raggruppati per zone geografiche (Baldo Garda e Valpolicella; Lessinia; Pianura Veronese; Est Veronese; Verona e dintorni) saranno poi oggetto di confronto nella tavola rotonda a cui parteciperanno assieme ad Anna Maria Bigon, il Consigliere Regionale Andrea Zanoni, entrambi membri della Commissione Ambiente e promotori di molte battaglie in difesa del territorio e Andrea Ferrazzi, che da Senatore Pd è stato relatore del disegno di legge sui Pfas, membro della Commissione Parlamentare per la modifica Costituzionale sull’ambiente (artt. 9 e 41) e ha rappresentato l’Italia al COP26 di Glasgow sull’ambiente del 2021.

Gli effetti negativi degli squilibri creati dalla scorretta gestione dell’ambiente e del territorio sono sotto ai nostri occhi, dalla fragilità idrogeologica alla proliferazione di animali selvatici, fino ai costi indiretti dati dalla dissipazione del cosiddetto capitale naturale. Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, stima in 10 euro al metro quadrato, pari a 100 mila euro per ettaro, i “costi nascosti” del consumo di suolo, derivanti dalla perdita di servizi “ecosistemici”. Un parametro di cui si dovrebbe tenere conto in fase di pianificazione territoriale.