SER.D. Verona. Interrogazione Bigon (PD): “Garantire convivenza tra residenti e utenti: la Regione cosa fa?”.

Pubblicato da il 12 Luglio 2023

“La scelta di accentrare il Servizio Dipendenze nella sede di via Germania ha determinato un aumento significativo del numero di persone che necessitano quotidianamente dell’assistenza offerta. Questo ha causato notevoli problematiche nella zona: molteplici sono infatti le segnalazioni dei cittadini che denunciano frequenti ritrovamenti di siringhe nei giardini
 pubblici e nei pressi delle scuole, nonché la presenza assidua di persone dedite allo spaccio e al  consumo di droghe. La Regione intende intervenire per favorire il decentramento del SER.D. presso altre strutture della città e della sua cintura, in modo da favorire una migliore convivenza tra i
cittadini e gli utenti?”.

A chiederlo con una interrogazione sottoscritta dai colleghi Andrea Zanoni e Francesca Zottis, è la consigliera regionale del PD Veneto, Anna Maria Bigon.

Nel testo si rileva che “essendo i farmaci per i pazienti distribuiti solitamente alle ore 7:30, i residenti segnalano una presenza continua di utenti, spesso in stato di forte difficoltà, nei pressi di piazza Brodoloni, dalla mattina fino ad almeno il primo pomeriggio, proprio in una zona in cui
insistono tre plessi scolastici: l’Asilo nido ‘Il Cucciolo’, la scuola dell’infanzia ‘Bacchiglione’ e la scuola primaria ‘Leonotti’, oltre alla scuola dell’infanzia e primaria dei Ciliegi, proprio in via Germania”.

I consiglieri ricordano inoltre che nel marzo 2021 il Consiglio della IV Circoscrizione di Verona aveva approvato un Ordine del Giorno con il quale si chiedeva, anche alla Regione Veneto, di ‘riprogettare il Servizio per le
 Dipendenze, decentrandolo in varie strutture sul territorio veronese, al fine di accogliere piccoli gruppi di utenti per avviare un modello di cura più efficace e meno impattante sui quartieri coinvolti’. Si chiedeva inoltre di ‘valutare modalità alternative di somministrazione del Metadone ai pazienti’ per evitare la circolazione della sostanza nei quartieri limitrofi e di ‘valutare l’organizzazione di fasce orarie di somministrazione che tenga conto degli orari dei vicini istituti scolastici al fine di diminuire la possibilità di interazione tra gli utenti di queste realtà’.