A Padova, oggi, assieme ad alcuni Consiglieri Regionali del PD ho sentito il desiderio di partecipare al funerale di Giulia Cecchettin, la ragazza di 22 anni uccisa dall’ex partner Filippo Turetta, l’11 novembre.
La famiglia ha deciso di rendere pubblici questi funerali.
“Perché resti un messaggio da questa tragedia“, ha detto il padre della ragazza. Un gesto, una decisione di grande coraggio.
Assieme alla commozione per la morte di questa giovane donna e per la tragedia che ha investito questa famiglia va rafforzata una consapevolezza: la violenza sulla donne non è mai una violenza privata. Ed è per questo che vanno moltiplicate le iniziative pubbliche che da tanto tempo stiamo portando avanti sul nostro territorio e in Consiglio Regionale.
Lo dobbiamo fare con determinazione e con fiducia.
E dobbiamo chiedere a tutti di partecipare, di esserci, perché parlare di questo dramma, discuterne in pubblico è il primo passo per combatterlo.
La violenza sulle donne arriva agli eccessi estremi con i molti femminicidi, uno ogni 3 giorni, che stiamo registrando ma inizia di fatto e si sviluppa in mille altre forme che vedono la donna relegata in ruoli inferiori, costretta a violenze psicologiche e fisiche tra la mura di casa, oggetto di catcalling – le molestie che le donne ricevono per strada, soprattutto verbali – di violenza psicologica ripetuta, economica, di stalking, fino al possesso e all’abuso fisico.
Sono il frutto di una cultura radicata nella nostra società, una cultura patriarcale di dominio e potere, che può essere combattuta e cambiata con un lavoro difficile, capillare, senza tregua che richiede il supporto di tutti. Per questo dobbiamo esserci, sempre.
(Anna Maria Bigon, Consigliera Regionale PD e Sabrina Ugolini, Portavoce provinciale della conferenza delle donne Democratiche)