REDDITO DI LIBERTÀ PER LE VITTIME DI VIOLENZA, PD: “SBLOCCARE I FONDI, GARANTIRE CONTINUITÀ NEI PAGAMENTI”. INTERROGAZIONE IN REGIONE
“I ritardi nell’erogazione del Reddito di libertà alle donne vittime di violenza di genere pesano come un macigno sul percorso di autonomia ed emancipazione che queste donne stanno affrontando per lasciarsi il passato alle spalle e ricostruirsi un nuova vita. Sollecitiamo pertanto tutti glie enti competenti a sbloccare immediatamente la questione dei pagamenti”.
Sul tema della carenza di fondi che non consentirebbe all’Inps di liquidare tempestivamente gli assegni alle vittime di violenza (massimo 400 euro al mese) intervengono la Segretaria cittadina Pd Verona Alessia Rotta, la consigliera regionale Pd Anna Maria Bigon e la portavoce delle Donne democratiche di Verona Sabrina Ugolini ricordando che “l’indipendenza economica è il primo passo necessario e indispensabile per uscire da una condizione di violenza e soprusi. In un contesto culturalmente molto arretrato come quello italiano, il reddito di libertà rappresenta un primo, seppur ancora troppo timido, tentativo di mettere a disposizione degli strumenti e la sua erogazione deve essere tempestiva”.
La consigliera Regionale Pd Anna Maria Bigon annuncia che interesserà della questione la Regione Veneto: “Mettere a disposizione delle somme è la prima forma di aiuto necessaria a dare la possibilità alla donna di essere veramente libera” sottolinea.
In Italia il 37% circa delle donne non ha un conto corrente intestato. La condizione di dipendenza economica che matura dal delegare ad altri il guadagno o la gestione del proprio guadagno è una delle prime fonti di controllo sociale da scardinare soprattutto in contesti dominati da sopraffazione e violenza perché a cascata l’impossibilità di scegliere si riversa anche a tutti gli altri ambiti della vita quotidiana.