DIRITTO AL RISPETTO DEI TEMPI DELLE VISITE SPECIALISTICHE, BIGON (PD): “IL VENETO RECEPISCE LA NORMA PER LA QUARTA VOLTA. PERCHÉ NON È MAI STATA ATTUATA? NESSUNO SE NE ERA ACCORTO?

Pubblicato da il 6 Maggio 2024

Venezia, 2 maggio 2024. “Non basta enunciare i diritti, poi bisogna anche applicarli: la Regione sta inserendo la normativa nazionale ( di oltre 25 anni fa) che prevede per i cittadini  la possibilità di effettuare le visite in regime libero professionale al costo del solo ticket  qualora il Cup non sia in grado di fornire un appuntamento compatibile con i tempi della prescrizione medica ma, come dimostrano alcuni servizi giornalistici, tra i quali la trasmissione televisiva Fuori Dal Coro, tale opzione fon’ora non ha trovato procedure di applicazione sul territorio”.

La consigliera regionale Pd Anna Maria Bigon interviene sul nuovo piano regionale per l’abbattimento delle liste di attesa che prevede, almeno nelle dichiarazioni che l’accompagnano, l’inserimento esplicito nei confronti dell’utenza ad avvalersi del comma 13 dell’articolo 2 del Decreto Legislativo 124 che fornisce la possibilità di effettuare visite specialistiche in regime libero professionale intramuraria a carico della Regione qualora l’attesa della prestazione richiesta si prolunghi oltre i termini previsti.

“E’ necessario che tale procedura venga illustrata e spiegata ai cittadini in tutte le sue condizioni e che Urp e Direttori generali delle Ulss ricevano istruzioni dettagliate e certe in merito alla sua applicazione, così come richiesto nella mozione da noi presentata ed approvata all’unanimità in data 25 luglio del 2023. Questa amministrazione è in ritardo di almeno 11 anni sul tema!” continua Bigon.

La consigliera infatti osserva che “Il recepimento di quanto previsto dal Decreto legislativo 124 è avvenuto già con DGR n° 3683 del 13 ottobre 1998, a cui sono seguiti una miriade di altri provvedimenti regionali che si sono sviluppati di pari passo con l’attività legislativa nazionale, fino alla sistemazione generale data dalla delibera regionale n. 320 del 12 marzo 2013 che ribadisce, tra l’altro, anche il “divieto assoluto” di chiudere le agende di prenotazione delle prestazioni contenute nei Lea (livelli essenziali di assistenza) come da legge nazionale n° 266 del 23 dicembre 2005. Tutto questo – prosegue Bigon – è stato ribadito anche nella delibera regionale numero 479 del 2019 e sarà ripetuto nuovamente anche nel nuovo piano”.

“Se l’esperienza quotidiana dei pazienti del sistema sanitario regionale continua ad essere caratterizzata da agende di prenotazione chiuse o sospese e da mancato riscontro alle richieste di effettuare le visite entro i termini previsti dalla prescrizione medica, si pone un serio problema di efficacia dell’azione amministrativa e legislativa della Regione Veneto che non è in grado di fare applicare i principi e le regole che essa stessa fissa” conclude la consigliera. “Bando quindi agli annunci, la giunta regionale lavori per assicurare ai cittadini le visite ed i successivi rimborsi quando il sistema non è in grado di soddisfare le richieste di visite o esami specialistici in regime ordinario o intramuraria nei tempi previsti, facendola finita con le liste di attesa chiuse o bloccate.

La validità della normativa 124 del 98 e lobbligo di attuarla, con rimborso in caso di impossibilità, viene ribadita da una mozione votata all’unanimità del Consiglio regionale Veneto il 25 luglio scorsi”.