PNRR SANITARIO: ANCORA INDEFINITA LA PARTE “RIMODULATA”, INCOGNITA PERSONALE SUL RESTO DEL PIANO
“Il 2026, data di scadenza degli investimenti previsti dal Pnrr, si avvicina a grandi passi e ancora non è chiaro che cosa la Regione Veneto intenda fare sulla parte sanitaria del Piano che è stata “rimodulata” dal Governo, con particolare riguardo alle terapie intensive e sub intensive , né sulla parte confermata che resta in vigore e manca qualsiasi previsione in merito al personale”.
Lo chiede la consigliera regionale Pd Anna Maria Bigon. Il riferimento è alle figure infermieristiche e ai medici di medicina generale, centrali nelle future Case e Ospedali di Comunità: “La media italiana di infermieri (6,2 ogni mille abitanti) è sotto di tre punti rispetto alla media europea (9,9 ogni mille abitanti) – spiega –. La Regione prevede o ha previsto di dedicare della risorse per aumentare l’attrattività del nuovo sistema della medicina territoriale nei confronti dei professionisti, infermieri oss e medici, che sempre più spesso migrano verso il privato che offre retribuzioni migliori e carichi di lavoro meno pesanti?”
E inoltre: “Posto che l’assessore alla Sanità ha impegnato la Regione a finanziare con strumenti alternativi (l’ex articolo 20) le Case della Comunità stralciate dal Governo, come intende sopperire alle decurtazioni riguardanti i letti di terapia intensiva e sub intensiva per i quali non è stata invece resa disponibile alcuna soluzione di finanziamento alternativa?”
“Si fa un gran parlare di autonomia, ma il diritto/dovere di autodeterminarsi nelle scelte strategiche è già da tempo una realtà nel campo delle politiche sanitarie. E ciò che constatiamo è che questa giunta volta le spalle ai problemi e alla difficoltà anziché affrontarle. Se davvero vogliamo l’autonomia bisogna lavorare bene” conclude Bigon.