Piano liste d’attesa. Bigon – Gruppo Pd Veneto: “Spot elettorale senza investimenti”.
“Il piano per le liste d’attesa varato dal Consiglio dei ministri non rappresenta nulla di nuovo ed è uno spot elettorale. Un provvedimento senza investimenti reali e sostanzialmente inutile, come d’altra parte è il piano del Veneto che ricalca le linee di questo decreto”
Il giudizio è dei consiglieri regionali del Pd Veneto.
“Al di là dell’aumento dei limiti di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie da privati accreditati, con evidente scivolamento verso il privato, non ci sono stanziamenti concreti. È inutile, come si è già visto in Veneto, prevedere il recupero degli arretrati nelle ore notturne o nei weekend se poi non si mettono soldi e personale adeguati. Così come resta pura teoria il monitoraggio se non viene formato il personale dei Cup e se non avviene una reale presa in carico, registrando nome e cognome dei cittadini che chiamano”.
Secondo gli esponenti dem “il governo avrebbe poi dovuto essere più stringente sul divieto di sospendere o chiudere le agende, limitandosi ad aumentare le sanzioni a carico delle Ulss. E anche sulla Cup unica, il boomerang è all’orizzonte perché in assenza di un rafforzamento in grado di far fronte alle richieste, il rischio è di colossali intasamenti. Non da ultima, sul tema dell’appropriatezza delle prestazioni da erogare, il problema non si risolve sulla carta ma mettendo nero su bianco delle linee guida per i medici, tra i quali tanti sono in formazione e senza tutor”.
“Il punto vero che non viene neppure sfiorato – concludono – sta nella necessità di aumentare le risorse per la sanità pubblica dal 6,2% attuale al 7,5% del PIL: solo così si può rimettere in piedi il sistema, garantendo più prevenzione ai cittadini, fatto che consente di essere virtuosi e di risparmiare in futuro”.