CONSIGLIO COMUNALE APPROVA MOZIONE PER LO IUS SCHOLAE: “INDISPENSABILE PASSO IN AVANTI DI CIVILITÀ”. MA FORZA ITALIA FA DIETROFRONT

Pubblicato da il 16 Settembre 2024

Verona, 13 settembre 2024. Ieri sera il Consiglio comunale di Verona ha approvato la mozione di cui la consigliera dem Alessia Rotta è stata la prima firmataria che impegna la giunta comunale di Verona a sollecitare presso il governo nazionale e il Parlamento “una riforma della legge sulla cittadinanza che includa il principio dello ius scholae, al fine di riconoscere il diritto alla cittadinanza ai minori stranieri nati o arrivati in Italia in giovane età che abbiano completato un ciclo scolastico di cinque anni nel nostro Paese”.

“E’ la svolta che da più parti si sta invocando per assicurare la piena integrazione, anche in termini di diritti e doveri di cittadinanza, di decine di migliaia di ragazzi e ragazzi che nei fatti sono già italiani e veronesi, perché cresciuti nelle nostre scuole fianco a fianco ai figli e alle figlie delle famiglie italiane per origine, ma che ancora non hanno accesso alla cittadinanza” spiega la consigliera Dem Alessia Rotta, la quale fa un appunto in merito all’atteggiamento mantenuto in aula dai consiglieri di destra, nessuno dei quali ha votato a favore alla mozione, nemmeno il gruppo di Forza Italia.

“Quelle che ieri sera i consiglieri di minoranza hanno chiamato ‘provocazioni’ per noi sono convincimenti – sottolinea –. I contenuti della mozione, tacciati da destra come ideologici, per noi sono diritti. Arrivato al ‘vedo’ del voto in aula, si è sciolto come neve al sole anche il presunto progressismo sbandierato da Forza Italia, che in Parlamento non ha ancora presentato la proposta sullo ius scholae. Eppure si trattava di una semplice mozione che chiama in causa non solo il governo ma anche il Parlamento, allo scopo di cambiare una legge sulla cittadinanza basata sul sangue: antistorica, discriminatoria e superata dai fatti”.

Prosegue Rotta: “Dalle associazioni di volontariato alle imprese è un coro unanime affinché l’attaccamento al territorio, alla cultura e alla comunità sviluppato da questi giovani, non venga frustrato, disincentivato o annichilito da una burocrazia assurda, precipitato di decenni di stratificazioni di tentativi di governare il fenomeno migratorio, che lascia sempre in dubbio la loro piena appartenenza alla comunità nazionale, il loro diritto a dirsi italiani a tutti gli effetti, la loro spinta a partecipare al miglioramento delle condizioni materiali e morali del Paese e delle nostre comunità locali”.

I dati mostrano che a livello cittadino e regionale esiste una consistente fetta di popolazione studentesca priva di accesso alla cittadinanza italiana, nonostante il legame forte e duraturo con il territorio. Nell’anno scolastico 2022-2023 nella provincia di Verona erano presenti 22.183  alunni con cittadinanza non italiana, pari al 17,2% del totale degli alunni. A livello regionale, nello stesso anno scolastico, gli alunni con cittadinanza italiana erano 557.288, mentre quelli con cittadinanza non italiana erano 99.604.

“Non c’è un tempo ‘opportuno’ per riconoscere un diritto e far cessare le disuguaglianze di trattamento. Il tempo giusto è ora!” conclude Rotta.  “Come Pd e come maggioranza siamo orgogliosi che questa nostra iniziativa abbia dato il ‘la’ a tanti interventi simili in molte altre città del Veneto dove il Pd è in maggioranza, ma anche dove è all’opposizione”.