Medici in pensione, Bigon (Pd): “Normativa da cambiare per non aggravare le carenze”.
“La vicenda legata al nutrito gruppo di docenti universitari di Padova, ma non solo, che dal prossimo ottobre andranno in pensione, lasciando vacanti ben 10 posizioni apicali presso l’Azienda Ospedaliera, deve aprire una riflessione seria sulla necessità di rivedere norme e programmazione in Veneto”.
Lo dice la consigliera regionale del Pd, Anna Maria Bigon.
“Da tempo facciamo presente che le procedure di avvicendamento devono essere avviate prima della messa a riposo del personale, altrimenti è inevitabile la scopertura di ruoli importanti per parecchi mesi. Da sola, la nomina dei facenti funzione non rappresenta la soluzione, visto che molti reparti sono stati chiusi per mancanza di personale. Proprio a questo proposito, recentemente è stato approvato all’unanimità un nostro ordine del giorno con il quale la Giunta regionale si impegna a prevdere che le aziende e gli enti del servizio sanitario regionale bandiscano le procedure concorsuali per il reclutamento di personale a tempo indeterminato con congruo anticipo prima della scadenza della validità delle graduatorie vigenti”.
Secondo Bigon è quindi “urgente il cambio della normativa regionale, ma anche nazionale. Non è ammissibile che il personale in pensione possa lavorare nel privato e non nel pubblico, con contratti ordinari. Questo significa, in casi non rari, che medici in pensione portano con sé nel privato altro personale anche di comparto, con tutte le conseguenze che già conosciamo”.