Retribuzioni per il personale sanitario. Approvati ordini del giorno Pd: “Prevedere aumenti strutturali per gli addetti del Veneto, compreso il personale tecnico ed amministrativo”.

Pubblicato da il 23 Ottobre 2024
L’aula di Palazzo Ferro-Fini ha approvato all’unanimità due ordini del giorno presentati dal gruppo del Pd, prima firmataria Anna Maria Bigon, collegati al progetto di legge ‘Disposizioni per l’incremento dei fondi contrattuali delle aziende ed enti del Servizio Sanitario Regionale’.
Il primo fissa per la Giunta regionale l’impegno a “prevedere un aumento più consistente e strutturale dei fondi contrattuali delle aziende e degli enti del Servizio sanitario regionale, anche attivandosi presso il Governo per valutare la predisposizione di strumenti ad hoc al fine di aumentare la retribuzione per il personale sanitario e sociosanitario in servizio presso la Regione Veneto”.
Il secondo prevede che la Giunta si attivi “presso la Conferenza Stato-Regioni al fine di ottenere nuove e maggiori risorse destinate anche alla valorizzazione del personale tecnico ed amministrativo in servizio presso le Aziende Ulss e Ospedaliere della Regione Veneto”.
Sanità, incremento fondi contrattuali. Bigon (Pd): “Solo un primo e doveroso passo in avanti. Servono investimenti  maggiori e strutturali per colmare il divario rispetto ad altre regioni”.
“Lo stanziamento di 150 milioni nei prossimi tre anni per aumentare le retribuzioni al personale sanitario e sociosanitario è un provvedimento necessario ma non sufficiente. Lo riteniamo solo un primo passo che darà un piccolo sollievo ai professionisti ma che certo non può colmare l’enorme divario rispetto agli altri Paesi europei e rispetto ad altre regioni”.
La posizione in merito al disegno di legge discusso oggi in aula, relativo alle ‘Disposizioni per l’incremento dei fondi contrattuali delle Aziende ed Enti del Servizio sanitario regionale’, è stata espressa oggi in aula dalla correlatrice del provvedimento, la consigliera regionale del Pd, Anna Maria Bigon.
“Per rafforzare il servizio sanitario pubblico e per occuparci seriamente del personale sanitario servono garanzie maggiori, con nuove modalità e nuovi fondi, in modo da rendere strutturale l’aumento delle retribuzioni. Non solo: è indispensabile riorganizzare il sistema per rendere le condizioni di lavoro accettabili, senza i carichi di lavoro estenuanti come accade attualmente”.
Bigon ha puntato l’indice sul fatto che “queste risorse stanziate provengono dal Fondo Sanitario e non sono extra. Segno che manca ancora uno sforzo che vada fuori dall’ordinario e che ponga l’attenzione sulla tenuta di tutti i servizi e sulla necessità di ampliare quelli per cui oggi ancora manca la completa applicazione delle schede di dotazione ospedaliera. Una su tutte, la drammatica situazione della neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza. Altro aspetto fondamentale – ha aggiunto – è quello relativo alla sperequazione tra medesime figure professionali, che operano nella stessa città ma che, essendo assunte da enti differenti, percepiscono retribuzioni con divari ragguardevoli: una vera ingiustizia”.
La consigliera del Pd ha inoltre evidenziato che “dal finanziamento sono esclusi gli amministrativi e i tecnici. Data la carenza di personale, sarebbe invece importante puntare su un’organizzazione puntuale ed efficiente, al fine di snellire i tempi delle procedure. Per questo anche la valorizzazione del personale amministrativo e tecnico è imprescindibile e pensiamo che sarebbe importante prevedere in futuro dei provvedimenti ad hoc, per evitare disparità di trattamento e per rendere attrattiva queste professionalità”.
In conclusione Bigon, ha ricordato che “la manovra di bilancio stima, da parte dello Stato, l’investimento più basso in rapporto al PIL negli ultimi 10 anni. Si tratta di un fatto grave, che rende ancora più difficile il lavoro delle Regioni e ancora più stretto il margine per dare risposte adeguate al nostro personale. La rotta dunque va invertita, a tutti i livelli”.