Gettonisti, Bigon (Pd): “Fenomeno dilagante, Serve una assunzione di responsabilità diretta da parte della Giunta regionale”.

Pubblicato da il 4 Dicembre 2024

“Quello dei medici gettonisti è un fenomeno dilagante nei Pronto Soccorso e nel Suem, che pervade comunque ogni reparto, e di fronte al quale la Regione omette di prendere provvedimenti. La Giunta Zaia aveva promesso di eliminare questa pratica eticamente ingiusta perché crea disparità rispetto a chi lavora da decenni nel pubblico e percepisce paghe basse rispetto a chi offre prestazioni in modo estemporaneo e con livelli qualitativi diversi”.

A dirlo è della consigliera regionale del Pd, Anna Maria Bigon, relativamente ai numeri dei gettonisti presenti nei nostri ospedali e alle dichiarazioni odierne di stampa del direttore generale della sanità veneta.

“Non bisogna limitarsi a fotografare la situazione alzando bandiera bianca. Se i bandi vanno deserti, mentre i gettonisti si trovano senza problemi, non significa che non ci sono medici, come sostiene Zaia, ma che i bandi non sono attrattivi dal punto di vista economico e di carriera. Non basta rilevare il problema ma occorre risolverlo in modo attivo. Perché le competenze parlano chiaro: non è vero che la Regione non può fare nulla e che tutto dipende da Roma. Il punto critico è che la maggioranza che governa in Regione non vuole risolvere questa grave anomalia”.

“Le soluzioni – prosegue Bigon – esistono e le proponiamo da tempo, ma occorre avere la volontà di potenziare la sanità pubblica e soprattutto di metterci risorse. Gli intasamenti nei Pronto Soccorso, dove il 55% degli accessi in Veneto sono codici bianchi, potrebbero essere in parte risolti con una vera medicina territoriale integrata. Due anni fa ci era stato detto che in due anni la situazione sarebbe cambiata grazie all’aumento delle borse di formazione. E invece le cose restano immutate, con i corsisti in medicina generale che occupano meno posti di quelli a disposizione perché cercano altre specialità. La Regione avrebbe potuto e potrebbe portare avanti la riforma della specializzazione universitaria ed integrare, come da noi richiesto, le borse con soldi propri: perché non lo ha fatto? Lo può fare ora. Serve governare, non rimanere passivi”.