Proposta di Patto territoriale per il Diritto alla Casa

Pubblicato da il 5 Dicembre 2024

Sabato 7 dicembre dalle 9.30 alle 12.30 in sala M15-E degli ex Magazzini Generali di via
Santa Teresa 2 a Verona, il Pd veronese lancia una proposta di “Patto territoriale per il
Diritto alla Casa” alla presenza degli enti e le associazioni civiche, economiche e sociali
del territorio.
“L’emergenza abitativa continua ad essere un problema prioritario per Verona. Essa non
riguarda solo le fasce deboli della popolazione e gli immigrati, ma sta sempre più
interessando i ceti medi e i lavoratori, diventando un serio ostacolo allo sviluppo
economico e sociale della città” dicono Gianfranco Falduto, Responsabile Diritti, Casa,
Associazioni e Terzo Settore del Pd Verona; Alessandra Salardi, Coordinatrice del Tavolo
Casa PD Verona e Franco Bonfante, Segretario Provinciale PD Verona.
“A distanza esatta di un anno dal convegno ‘Un Piano Casa per Verona’, il Partito
Democratico di Verona lancia questa nuova iniziativa con la richiesta che
l’amministrazione comunale assuma ruolo e funzione di cabina di regia coordinando una
piattaforma di collaborazione con gli enti e le associazioni civiche, economiche e sociali
del territorio allo scopo di unire risorse, competenze e visioni strategiche per affrontare il
problema abitativo” precisano.
I NUMERI DELL’EMERGENZA. Sono circa 1400 le famiglie a Verona inserite nella
graduatoria regionale in attesa dell’assegnazione di un alloggio ERP, e circa 600 quelle
iscritte nella banca dati dell’emergenza abitativa di AGEC. Mentre sono circa 560 gli
alloggi pubblici, di proprietà del comune di Verona, sfitti da riattare. A questi ultimi se ne
aggiungono circa 170 di proprietà di ATER.
Alle difficoltà del pubblico, si aggiunge il fenomeno della conversione di immobili
residenziali privati in strutture ricettive (come B&B, locazioni turistiche o affitti brevi) sotto
la pressione dei flussi turistici, il che riduce l’offerta di alloggi per i residenti permanenti,
contribuendo all’aumento dei prezzi. C’è, inoltre, la ritrosia dei piccoli proprietari ad
affittare: sono circa 17 mila gli alloggi privati a Verona, pari al 12,5% del patrimonio
immobiliare cittadino, che vengono tenuti chiusi dai proprietari, in parte per la mancanza di
risorse per riattarli, altri semplicemente per il timore di morosità da parte dei conduttori o
per le lungaggini amministrative relative agli sfratti.
LE CONSEGUENZE SULLA CITTÀ. Sono sempre più numerosi i casi di lavoratori fuori
sede che rinunciano al posto di lavoro per l’impossibilità di trovare alloggi in affitto a costi
accessibili. Per questa via la città si preclude importanti opportunità di crescita e sviluppo. I
giovani incontrano particolari difficoltà a trovare la prima casa a causa della precarietà del
lavoro (contratti temporanei, lavoro con partita iva) e conseguente impossibilità di dare
garanzie di solvibilità. Per i migranti si aggiungono in molti casi questioni di diffidenza e
discriminazione che contribuisce ad allargare le sacche di disagio abitativo.
COSA E’ STATO FATTO FINORA. In quest’ultimo anno sono evidenti gli sforzi
dell’Amministrazione Comunale, e della sua partecipata AGEC, per aumentare la
disponibilità di alloggi pubblici per le famiglie e di posti letto per gli studenti fuori sede, in
particolare attraverso l’apertura alla comunità cittadina, con la possibilità di stabilire
protocolli d’intesa con le istituzioni pubbliche e private e con le associazioni di categoria e
di volontariato per il recupero e l’assegnazione di alloggi sfitti da riattare.
COSA C’È ANCORA DA FARE. È assolutamente necessario aumentare la disponibilità di
alloggi sociali e a canone convenzionato, attraverso la costruzione di nuove case di
edilizia popolare, il riatto degli alloggi sfitti e la riconversione di edifici pubblici inutilizzati o
abbandonati, per esempio le tante caserme dismesse. Servono politiche che consentano e
incentivino l’utilizzo di risorse private, come incentivi fiscali ai piccoli proprietari che
affittano a lungo termine a canone convenzionato. Bisogna introdurre normative stringenti
sugli affitti brevi in modo da garantire una quota di alloggi destinata ai residenti e riversare
le relative entrate fiscali nell’edilizia popolare; ripristinare i sostegni al reddito per le
famiglie in difficoltà
LA PROPOSTA CHE VOGLIAMO CONDIVIDERE. L’Amministrazione comunale da sola
non può gestire un problema così radicato e complesso e dare risposte risolutive, ma può
farsi promotrice di un’azione coordinata tra tutte le forze sociali ed economiche presenti
nel territorio, che partecipano con idee, risorse ed iniziative ad un progetto condiviso di
sviluppo sostenibile della città che metta al centro l’abitare ed il diritto alla casa.
Il Partito Democratico di Verona propone la creazione di un Patto Territoriale per il Diritto
alla Casa, tra l’Amministrazione Comunale e le Istituzioni pubbliche e private, Enti e
Associazioni Civiche, Economiche e Sociali. Un impegno formale a unire risorse,
competenze e visioni strategiche per affrontare insieme il problema abitativo. Il Comune di
Verona, in qualità di guida politica e amministrativa, ha il compito di creare le condizioni
per questa collaborazione.
LA MATTINATA DI LAVORI. Dopo i saluti di Stefano Brunello, Responsabile Centro Studi
PD Verona, interverrà il Sindaco di Verona, Damiano Tommasi. A seguire le relazioni di
Irene Tinagli, Parlamentare europea; Alessandra Salardi del Tavolo Casa Pd Verona;
Giulio Saturni, urbanista; Gianfranco Falduto, Responsabile Diritti per l’esecutivo
provinciale Pd Verona.
Per gli enti e categorie interverranno: Adrian Nirca, rappresentante dell’Unione degli
Universitari Udu; Claudio Cioetto, Presidente Confimi Apindustria Verona; Anita Viviani,
Presidente Agec; Paolo Bissoli, Presidente Confesercenti Verona.
Per le associazioni di inquilini e proprietari: Vincenzo Peritore, Presidente
dell’Associazione piccoli proprietari case (Appc) Verona; Lorisa Vaccari, Segretaria Sunia
Cgil Verona; Franco Scinico, Segretario Sicet Cisl Verona; Luigi Sperani, Coordinatore
Uniat Uil Verona.
Per il Terzo Settore: Renzo Fior per la cooperativa sociale “La Casa per gli Immigrati”;
Marco Zampese, per la Caritas Diocesana; Loredana Aldegheri, Direttrice di Mag
Verona; Attilio Orecchio, Osservatorio dei Diritti.
Le conclusioni saranno affidate a Federico Benini, Assessore comunale all’Edilizia
Popolare. Coordina: Franco Bonfante, Segretario provinciale Pd Verona.