La replica PD alle nuove esternazioni di Tosi
“Le ultime condanne e l’attenzione puntuale della procura sull’attività amministrativa confermano una città gestita senza la dovuta trasparenza e segnalano che i criteri con cui vengono amministrati i veronesi sono altri rispetto a quelli del bene comune e del buon amministrare”. Arriva la replica dei segretari PD Alessio Albertini e Orietta Salemi alle nuove esternazioni del sindaco Tosi, che ha chiamato in causa il Partito Democratico. “Anche se le condanne venissero annullate in secondo grado o in Cassazione, il nostro giudizio non cambierebbe di una virgola, perché la questione è politica prima che giudiziaria” precisano.
“Mentre la giustizia fa il suo corso, Verona resta infatti priva di una guida, con un sindaco assente, tutto assorbito dalle sue ambizioni nazionali. Verona è una comunità ferita: servirebbe un atto coraggioso e un segnale nuovo che invece è al di là da venire. Saremmo piuttosto curiosi di sapere cosa ne pensa Salvini del caso Verona, visto che a Roma ha chiesto l’azzeramento della giunta Marino. A Roma forcaioli e a Verona garantisti? Si mettano d’accordo”.
Aggiunge il capogruppo comunale Michele Bertucco: “Posto che l’unica giustizia veramente giusta è quella divina, come poveri e fallibili mortali ci dobbiamo accontentare dei riscontri delle intercettazioni, delle testimonianze e delle investigazioni che per il caso Giacino disegnano un quadro più complesso di quello dipinto dal Sindaco, secondo il quale sarebbe la parola di un imprenditore contro quella dell’ex vicesindaco. Stupisce piuttosto la pervicacia con cui Tosi continua a lanciare messaggi di distensione ad un mondo che si è rivelato opaco e dannoso per l’immagine e il buon andamento della città. In simili frangenti l’unica preoccupazione di un sindaco serio dovrebbe essere far chiarezza sui procedimenti urbanistici ancora aperti, ma Tosi non ci pensa nemmeno”.