Provincia di Verona: bilancio chiuso e opere deliberate grazie al governo
Quando non sa come giustificarsi, Pastorello attacca Renzi, questo lo abbiamo capito. Occorre però ricordare al Presidente, come ho già fatto più volte in Consiglio provinciale, che l’abolizione delle Province è ormai in divenire: tra settembre e ottobre si voterà la loro definitiva abolizione dalla Carta Costituzionale per poi andare, a marzo 2016, al referendum costituzionale. Se confermato dai cittadini, esso decreterà la fine delle Province e quindi anche delle “pene politiche” di Pastorello.
La riforma nel frattempo ha già portato un risparmio di circa 110 milioni di euro all’anno sul costo di 1.774 amministratori provinciali a livello nazionale. Ricordiamo infatti che attualmente i consiglieri provinciali e il Presidente non percepiscono alcuna indennità. Sono state inoltre eliminate le Giunte e tutta una lunga serie di commissioni e sottocommissioni varie.
Il Governo si è ultimamente mosso in favore delle Province prevedendo un meccanismo sanzionatorio nei confronti delle Regioni che continuano ad accumulare ritardi sulla riassegnazione delle deleghe. Se la Provincia di Verona si trova nella situazione paradossale di avere le deleghe da gestire senza i soldi e il personale necessario a farvi fronte, non dipende dalla Legge di riordino delle province, ma dalla Regione Veneto che non delibera in materia.
E’ sempre grazie al governo, oltre che all’ottimo lavoro bipartisan svolto da tanti parlamentari e all’azione del Presidente dell’Unione delle Province Italiane Achille Variati, se possiamo usare l’avanzo di amministrazione e se possiamo fare il bilancio solo per l’anno 2015. Senza queste ed altre misure di dettaglio probabilmente non saremmo riusciti nemmeno a chiudere il bilancio né, tanto meno, a fare le opere di cui parla ora Pastorello.
Le critiche ci stanno, si sapeva che la fase prima dell’abolizione completa comprensiva di riforma costituzionale sarebbe stata difficile, ma continuare con il lamento non serve a nessuno. A regime la riforma porterà innumerevoli risparmi ai cittadini, snellirà la burocrazia e garantirà, come più volte ribadito, che le competenze dei dipendenti provinciali non vadano disperse poiché questi saranno destinati al servizio di altri enti pubblici. Pastorello si metta dunque tranquillo ed indirizzi i suoi attacchi a chi dovrebbe applicare la legge, la Regione, definendo finalmente le deleghe della Provincia. Il Governo, come ha potuto constatare lui stesso, ha fatto la sua parte.
Stefano Ceschi
Capogruppo PD Consiglio Provinciale