Licenziati 28 lavoratori della Catullo Spa: la prova che l’aeroporto precipita?
La società di gestione dell’aeroporto ha chiesto la mobilità per 28 lavoratori. Fanno promesse per milioni di euro, redigono piani immaginifici e, contemporaneamente, riducono il personale.
Dei 49 lavoratori della Holding attualmente a casa in cassa integrazione fino a gennaio 2016, una decina hanno trovato una diversa collocazione. Ne restano 39 da reimpiegare presso lo scalo oppure chiedere un altro anno di CIGS, come chiarito dal Ministero del Lavoro. E invece? 28 di questi saranno licenziati!
Qualcosa non torna: si promettono decine di milioni di investimenti, il raggiungimento di 4 milioni di passeggeri entro pochi anni e la sottoscrizione di accordi per insediare nuove rotte commerciali su Verona. Insomma, si fa apparire un quadro ottimale per un rilancio dello scalo dopo anni di sofferenze che, peraltro, persistono nonostante i cambi societari.
Coerenza vorrebbe che a fronte di ciò ci fosse un adeguato numero di personale. Invece si riducono i lavoratori motivando la decisione con le difficoltà economiche in cui versa il Catullo. Con lo sguardo rivolto ai problemi di ieri, si licenziano persone. Perché non guardano alle loro promesse per domani? Delle due l’una: o non credono per davvero nel futuro, oppure la crisi è peggiore di quanto ci dicono.
Peraltro, si tratta di una scelta gratuita. Se è possibile rinnovare la cassa integrazione straordinaria per un altro anno, perché licenziarli?
Certo, non giova neanche l’esperienza vissuta. Infatti, nonostante gli impegni assunti dalla società di gestione in occasione delle già concesse proroghe delle CIGS per Avio. Handling e Catullo, nessuna delle cose promesse sono state mantenute, ma pensavamo che stavolta potesse essere diverso, viste le promesse di rilancio.
Nella lettera di avvio del percorso di mobilità, la società chiarisce che come nel passato anche nel 2015 le cose andranno male, con riduzione di ricavi e passeggeri. Sempre peggio. Come avevamo esposto nel nostro dossier, i problemi non sono stati risolti, anzi sono peggiorati.
Nel silenzio dei soci, il nostro Aeroporto sta precipitando sempre più in basso.
La nostra speranza, che non è venuta meno, è che investimenti e nuovi vettori possano invertire la tendenza. La cosa migliore da fare è rinnovare la CIGS per un altro anno e valutare gli esiti delle promesse fatte. Serve un atto tangibile, diversamente restano solo le chiacchiere ed i… licenziamenti.
Vincenzo D’Arienzo, deputato PD
Michele Bertucco, capogruppo PD in Consiglio comunale
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