Inciuci PD-Tosi e Circoscrizioni: contiamo fino a…tre? Facciamo un po’ di conti!
In questi giorni in molti tra giornalisti, osservatori della politica cittadina e persone attente alle vicissitudini della nostra città si sono espresse con toni più o meno lapidari sulla posizione del Partito Democratico cittadino riguardo la linea da tenere nelle Circoscrizioni cittadine.
Una valutazione sulle posizioni politiche di un partito non può chiaramente prescindere da un’attenta e chiara analisi della situazione concreta in cui si trova inserito.
Attualmente ci sono tre Circoscrizioni senza presidente: la Terza, la Quarta e la Settima. Solo in Quarta Circoscrizione pare che la situazione sia difficilmente risolvibile dato che non si riesce a creare una maggioranza alternativa numeri alla mano (per ammissione degli stessi consiglieri della fu minoranza). In settima la situazione appare più semplice, ma non capace di assicurare stabilità, dati i trascorsi; una maggioranza a guida PD è possibile, ma non con maggioranza ampia.
E veniamo alla Terza Circoscrizione, in cui troviamo più emblematico lo spezzettamento del centro-destra che ha portato alla caduta del presidente Paci.
Su questa Circoscrizione occorre spendere qualche parola in più, visto che nell’arco di un anno circa la Lista Tosi ha perso ben tre elementi passati al gruppo misto, dopo che già era stata abbandonata da un altro consigliere due anni fa. Occorre aggiungere che la Lega è uscita dalla maggioranza formalmente solo nel corso del Consiglio in cui si è votato per la prima volta la revoca al Presidente. Da qui la coalizione che aveva portato all’elezione di Paci si è sfaldata inesorabilmente e la caduta del Presidente è stata conseguenza logica di questo.
Ora la Lista Tosi insiste a rivolere Paci in sella, forte di 9 voti (tra cui un fuoriuscito della Lega), mentre la Lega Nord più l’ex PDL (Battiti + Italia Unica) più quattro consiglieri del gruppo misto proporranno una loro candidatura partendo da 8 possibili voti di sostegno. PD e Cinque stelle proporranno dei propri candidati (4 consiglieri conta il PD e 3 il M5S). E’ chiaro che così nessuno riuscirà ad eleggere il Presidente nelle prime tre votazioni. Alla quarta il regolamento prevede vadano al ballottaggio i due più votati, ed in caso nessuno raggiunga i 12 voti su 24, verrà eletto il consigliere più anziano d’età, in base al regolamento.
Perciò, se i loro candidati non troveranno convergenze nelle votazioni, PD e M5S dovranno decidere con chi stare: con la Lista Tosi o con un centro destra variegato…in realtà non è così perché Paci potrebbe comunque spuntarla essendo probabilmente il più vecchio, perché tra i papabili De Marzi, Ferrari e Antonini nessuno supera le primavere del defenestrato presidente.
Il possibile candidato del PD Lazzarelli è più “maturo” degli altri, ma sembra che Lega, ed ex PDL e gruppo misto non vogliano saperne di votarlo.
Quindi perché il PD non appoggia in modo “tecnico” Lega Nord di Salvini, Battiti, Italia Unica e esponenti dell’estrema destra, Casapound compresa, per garantire la governabilità della Circoscrizione e la possibile, ma molto remota, bocciatura del bilancio?
Domanda retorica, a quanto pare, anche se c’è chi, al di là della matematica, ci crede … Inoltre siamo sicuri che, presupponendo questo abbraccio tra PD, forse M5S, destra e Lega, il bilancio verrà bocciato? Chi può assicurarlo? Oppure come spesso è già accaduto, assisteremo ad un ennesimo giro di valzer?
E non è nemmeno vero che, nel caso in cui il bilancio venga bocciato in quattro Circoscrizioni, sia poi necessaria in Consiglio Comunale la maggioranza qualificata, basta andare a leggere il Regolamento…ebbene le Circoscrizioni senza Presidente attualmente sono solo tre, di cui, molto probabilmente, una sola andrà a commissariamento… nelle altre non c’è traccia di mozioni di sfiducia al di là delle turbolenze a cui ci ha ormai abituato il centro destra.
Allora vien da chiedersi: cui prodest l’auspicato accordo tra PD, Lega e altri del Centrodestra?
Forse negli ultimi giorni la foga di trovare sempre nel PD la causa della mancanza di alternativa a Tosi ha un po’ annebbiato la lucidità di alcuni appassionati della polis veronese…resta il fatto che nei Parlamentini il PD ha posto la propria candidatura a segnare una nuova linea politica, ma chi vorrà starci?
Lorenzo Dalai
responsabile Welfare, Lavoro e Sanità PD Verona