Ultimatum e fidejussione, il Traforo è sempre più un porto delle nebbie

Pubblicato da il 3 Ottobre 2016 0 Commenti

Secondo informazioni interne all’amministrazione comunale non sarebbe il 17 ottobre ma il 5 ottobre (quindi dopodomani) la data di scadenza dell’ “ultimo ultimatum” concesso dal Sindaco all’Ati aggiudicataria dell’appalto del traforo per presentare un progetto di project financing valido e rispondete ai requisiti previsti dal bando. Ad ogni modo è difficile pensare che in poche ore o in pochi giorni spuntino come d’incanto le garanzie e le capacità che inutilmente si attendono da quasi tre anni.

Intanto giovedì 6 Ottobre il Consiglio comunale riprenderà il dibattito sulla proposta delle opposizioni per l’escussione della fidejussione collegata al progetto. I fatti parlano chiaro: dal marzo 2013, data dell’aggiudicazione definitiva dell’appalto, il concessionario non ha depositato nessun progetto valido, ed è giusto, come già chiesto dai tecnici comunali, che il Comune passi all’incasso della somma versata nel 2011 a garanzia degli impegni presi.

Inoltre comincia a destare preoccupazione cosa il Comune troverà davvero nella fidejussione. Da informazioni recentemente prese risulta infatti che la società che ha prestato la garanzia non sarebbe esattamente il “primario gruppo bancario” richiesto dal bando ma una finanziaria già sospesa dall’attività per due volte dalla Banca d’Italia, nel 2006 e nel 2015, i cui amministratori hanno accumulato diverse centinaia di migliaia di euro di multe per varie mancanze e irregolarità.

Michele Bertucco, capogruppo comunale Pd Verona