Atv-Fnma: perché no?
La Provincia incasserebbe 9 milioni in più (21 anziché i 12 richiesti) per sistemare strade e scuole, mentre a Verona entrerebbe un operatore qualificato come le Ferrovie Nord, che può dare un senso concreto alla tanto decantata, ma poco praticata, intermodalità treno-bus: che cosa c’è di così stonato nella proposta di acquisizione del 50% di Atv da parte della Fnma? Certo, va valutata a fondo, appoggiandosi a competenze adeguate, ma l’orizzonte non può essere la politica di piccolo cabotaggio locale. Perdere il pieno controllo dell’azienda romperà di certo le uova nel paniere alle manovre della piccola politica ma potrebbe rivelarsi un fattore di sviluppo per il sistema Verona. Di certo funzionerà da stimolo nei confronti di una classe politica abituata ad ammirarsi l’ombelico e da sveglia verso le nostre aziende partecipate che finalmente si accorgeranno di essere uscite dall’orticello della partecipazione pubblica e di dover navigare nel mercato. Questo vale anche per Agsm, che, al di là dei proclami degli ultimi giorni, resta un vaso di coccio tra giganti.
I consiglieri comunali Pd Fabio Segattini e Luigi Ugoli