D’Arienzo: “ATV, il Comune ripari il suo errore”
D’Arienzo: “ATV, il Comune ripari il suo errore”
Se ATV fosse stata trasformata in società in house, oggi non saremmo in queste condizioni. Se la trasformazione fosse avvenuta, infatti, oggi sarebbe stato possibile affidare direttamente e senza gara ad ATV il servizio, il controllo sarebbe rimasto in mani veronesi e non ci sarebbe stata la gara per vendere le quote della Provincia.
Dopo la gara sulle quote le conseguenze sono: ATV, per metà del Comune e per metà di un privato, gestirà il servizio con i relativi ricavi tariffari e sarà rimborsato solo con il contributo regionale compensativo degli oneri di servizio. Questi corrispettivi sono variabili. Infatti, i ricavi tariffari dipendono dall’andamento della domanda, mentre il contributo regionale è stabilito periodicamente dalla Regione Veneto. ATV, pertanto, assumerà pienamente il rischio operativo della gestione che consiste anche nella possibilità che i ricavi di esercizio non coprano integralmente i costi, fatto già avvenuto in passato nella gestione di ATV. A quel punto cosa succederà? Non essendo possibile alcun intervento pubblico, potrebbero esserci conseguenze sulla flessibilità nella programmazione dei servizi e sul mantenimento del valore della quota pubblica del Comune che dipende dall’affidamento dei servizi TPL. Spero non anche sul personale. Infatti, potrebbero verificarsi diverse condizioni contrattuali per fronteggiare le perdite.
C’è un altro aspetto rilevante. La mancata trasformazione di ATV in società in house comporta l’obbligo di affidare il servizio con una gara.
Occorre, però, fare prima il Piano di Bacino che sarà pronto tra almeno un anno, se non di più.
Quindi, dal primo gennaio l’affidamento diretto ad ATV è illegittimo. Ci saranno sanzioni?
L’ultima novità? Il servizio di trasporto dovrà andare in gara. E se la gara venisse vinta da un altro operatore ancora? Significherebbe che Verona, che ha già perso il totale controllo pubblico sulla società, perderà anche il servizio, con gravi conseguenze sul personale e sulla capacità di incidere sulle linee dei bus.
Un disastro causato dalla decisione del Comune di Verona.
Non è detta l’ultima parola. Questo incubo può finire – purtroppo solo per metà – se il Comune, attraverso AMT, compra le quote della Provincia che andrebbero a Ferrovie Nord Milano.
A quel punto, il controllo sarà sì pubblico, ma il servizio andrà comunque in gara con la speranza che sarà vinto da ATV.
Chiedo, quindi, a Tosi di acquistare subito le quote della Provincia esercitando il diritto di opzione affinché ATV resti veronese ed, inoltre, quando ci sarà la gara per il servizio, affinché Verona possa partecipare in modo omogeneo.
Vincenzo D’Arienzo, deputato Pd