Profughi, la doppia faccia della Lega
La Lega vuole disinnescare il centro profughi di Costagrande? Dica ai suoi sindaci di accogliere ciascuno una piccola parte di richiedenti asilo. Per il resto, è ovvio che occorre togliere agibilità ai delinquenti, siano essi italiani o migranti: è proprio per questo motivo che esistono le carceri e le espulsioni. Ma se non vogliamo che ogni centro profughi diventi una polveriera occorre ragionare anche sull’integrazione. Del resto i Cie e il contributo giornaliero per il sostentamento dei centri hanno preso piede proprio sotto ai governi Berlusconi, di cui la Lega ha fatto parte, e l’esperienza da Ministro dell’Interno del leader leghista Roberto Maroni passerà alla storia per tutto fuorché per le espulsioni di clandestini. Perciò se l’Italia sta diventando sempre più un refugium peccatorum è anche grazie a questo tipo di propaganda politica che frena la collaborazione tra istituzioni e addita i problemi non per risolverli ma soltanto per cavalcarli.
Il problema adesso sono le grosse concentrazioni, come Costagrande, la lentezza delle procedure di vaglio delle richieste di asilo; la difficoltà ad impiegare i profughi in progetti operosi durante l’attesa; la povertà di relazioni che gli ospiti dei centri hanno con l’esterno. Ne usciremo soltanto se ciascuno, leghista, forzista o di centrosinistra, farà la sua parte, purtroppo la Lega dice sempre di sì quando è ai tavoli istituzionali, come quello di domani con il Ministro Minniti a cui parteciperà anche il governatore Zaia, ma poi sul territorio si comporta in maniera opposta.
I consiglieri comunali Pd Luigi Ugoli ed Eugenio Bertolotti