Profughi S. Zeno

Pubblicato da il 8 Febbraio 2017 0 Commenti

La sistemazione di quindici richiedenti asilo a San Zeno sta assumendo toni parossistici e privi di consistenza che fanno solo tanto male al quartiere di San Zeno e alla città intera.

Ne è la prova la raccolta firme dei leghisti tra “residenti del quartiere, della città e della provincia”, per loro stessa ammissione alla stampa, con l’unico scopo di mettere un vestito populista e xenofobo a un quartiere che nel corso della sua vita ha manifestato scelte e atteggiamenti improntati ad altruismo e solidarietà. Più saggi di loro si sono dimostrati alcuni abitanti del quartiere che, intervistati dai media locali, hanno semplicemente manifestato posizioni di buon senso, improntate alla preoccupazione che tale scelta non provochi nuovi reati ma senza peraltro escluderla.

Del resto, lo stabile in questione è sempre stato usato per finalità collettive. Durante il trentennio era adibito a “Casa del fascio”, nel dopoguerra era diventato “Casa del popolo”, successivamente utilizzato dal Comune come sportello per servizi ai cittadini e, da ultimo, come sportello informativo per gli immigrati.

Propaganda elettorale a parte, le difficoltà ed i problemi della gestione degli immigrati sono aggravati dallo stato dei quartieri in cui, immigrati o no, i cittadini si sentono sempre più insicuri e, soprattutto, dal ruolo ambiguo e deresponsabilizzato di tanti Comuni, anche della nostra Provincia. Ad esempio, il sindaco di Verona, che ha costruito gran parte della sua carriera politica nella lotta agli immigrati, invece di collaborare con la Prefettura per una gestione concordata della ricollocazione dei profughi, preferisce lasciare che gli altri risolvano il problema. In tal modo egli sfugge dalle proprie responsabilità, si presenta come finto garante di diritti, e costringe la Prefettura, in un contesto di non collaborazione, a fare le uniche scelte possibili, sia come stabili che come soggetti gestori.

Perché una cosa è sicura: senza una doverosa e diretta assunzione di responsabilità da parte dei sindaci il problema degli immigrati è destinato a diventare sempre più fonte di conflitti e contrapposizioni che segneranno negativamente il futuro delle nostre comunità. Come dimostra la vicenda dei quindici (!) richiedenti asilo a S. Zeno.

Giancarlo Montagnoli

Segretario circolo Pd Centro storico